Nel cuore del Chianti Classico, l’Associazione Vignaioli di Radda dà vita a un progetto identitario, che assume la forma concreta di un vino collettivo intimamente legato al terroir. Il suo nome - 53017, codice postale del borgo di Radda in Chianti - è già una dichiarazione d’appartenenza. L’annata 2020 è la seconda edizione, prodotta solo in formato Magnum e in appena 418 esemplari numerati. Ogni cantina (Arillo in Terrabianca, Borgo La Stella, Borgo Salcetino, Brancaia, Caparsa, Castello di Albola, Castello di Monterinaldi, Castello di Radda, Castello di Volpaia, Castelvecchi, Colle Bereto, Fattoria di Montemaggio, Istine, L’Erta di Radda, Monteraponi, Montevertine, Podere Capaccia, Podere L’Aia, Podere Terreno, Poggerino, Pruneto, Tenuta di Carleone, Val Delle Corti, Vignavecchia) ha contribuito con una selezione del raccolto nei vigneti radicati su 24 suoli differenti, tutti compresi nel comune di Radda, per comporre un’unica anima territoriale. Un Sangiovese puro, schietto, stratificato: al naso alterna note di ciliegia, cenni balsamici e spezie fini, mentre al palato si allunga con un passo deciso, sostenuto da freschezza vibrante e tannini finemente scolpiti. L’annata 2020, dal profilo solare ma equilibrato, ha saputo valorizzare le diverse altitudini e microzone che rendono il territorio di Radda unico nel panorama del Chianti. Una bottiglia da conservare, da condividere, da ricordare.
(Chiara Giovoni)
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