
A settembre 2025, nel bel mezzo del periodo della vendemmia in Italia, la tratta Roma-Orvieto ha visto un incremento dei passeggeri che, con 12 euro ed un viaggio di poco più di un’ora, hanno raggiunto il cuore dell’Umbria per degustazioni e festival del vino. Ma anche la Verona-San Bonifacio ha registrato un aumento del +23% dei passeggeri, che, in meno di 30 minuti e per soli 4 euro, sono scesi in Valpolicella per assaggiare vini e visitare cantine. Da Roma a Frascati, invece, l’incremento di passeggeri è stato del +21%: mezz’ora di treno e appena 3 euro, per ritrovarsi immersi nella tradizione vinicola dei Castelli Romani. E, ancora, se la Venezia-Conegliano ha segnato un +16% di passeggeri che, con 7 euro, sono arrivati nelle Colline del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, la Bologna-Imola ha visto un +10% di biglietti acquistati per raggiungere, al costo di 5 euro, le terre del Sangiovese di Romagna. Sono i numeri, curiosi, che raccontano l’ultima tendenza di un enoturismo sempre più “slow” e che viaggia in treno verso i territori del vino in tempo di raccolta delle uve, diffusi da Trainline, piattaforma indipendente per l’acquisto di biglietti per i viaggiatori di tutto il mondo, che ha fatto il confronto delle prenotazioni dall’1 al 29 settembre 2025 sullo stesso periodo 2024.
Nei territori italiani, il turismo del vino, ed il turismo enogastronomico più in generale, rappresentano una risorsa estremamente importante, con un trend di crescita notevole negli ultimi 10 anni: basti pensare che 2 aziende vinicole su 3 dichiarano che l’enoturismo è redditizio o molto redditizio, e circa un quarto del fatturato totale delle aziende vinicole proviene da attività legate al turismo (secondo l’analisi internazionale del “Global Wine Tourism Report” 2025). E, a sostegno dello stato di grazia di questo tipo di turismo, ora arrivano anche i numeri di Trainline, che confermano, in particolare il desiderio crescente di esperienze autentiche, accessibili e rispettose dell’ambiente con il treno che diventa il filo conduttore che unisce la frenesia urbana alla pace dei vigneti, rendendo possibile una degustazione improvvisata o un weekend tra i filar senza lo stress dell’auto. E che sempre di più continua anche per ammirare lo spettacolo del foliage della vite.
E, infatti, il Gruppo Ferrovie dello Stato ha lanciato i “Treni Turistici Italiani”, dall’“Espresso Langhe e Monferrato”, con partenza da Roma e arrivo ad Alba in occasione della “Fiera Internazionale del Tartufo Bianco” n. 95, ma con fermate anche ad Acqui Terme, Nizza Monferrato ed Asti, all’“Espresso Siena”, sempre da Roma alla città del Palio, attraversando territori come la Maremma e la Val d’Orcia (ma c’è anche l’“Espresso Assisi” in occasione di “Frantoi Aperti” in Umbria, il più importante evento di oleoturismo in Italia). E con l’autunno è in partenza anche lo storico “TrEno Langhe Roero e Monferrato”, sempre della Fondazione Fs, con partenza da Torino verso le terre del Moscato d’Asti e dell’Asti Spumante, ovvero con arrivo a Nizza Monferrato e tappa a Canelli con le sue “cantine-cattedrali” sotterranee Patrimonio Unesco, ma con locomotiva a vapore e carrozze d’epoca Anni Trenta in cui vengono proposti assaggi di spumante e prodotti tipici come gli Amaretti di Mombaruzzo.
C’è poi l’iniziativa di “Taste Alto Piemonte” 2025 e Ferrovia Vigezzina-Centovalli: per chi ha acquistato un biglietto per viaggiare nell’affascinante “Treno del Foliage” ha uno sconto per assaggiare i migliori Nebbioli dell’Alto Piemonte nell’evento più importante firmato dal Consorzio, di scena il 9 ed il 10 novembre al Grand Hotel des Iles Borromées a Stresa sul Lago Maggiore, con oltre 45 aziende presenti con le ultime annate delle 10 denominazioni tutelate dal Consorzio.
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