Si occupano di tutto il ciclo produttivo del vino, dal vigneto - 10 ettari in media - alla cantina, dall’imbottigliamento alla commercializzazione, e si impegnano costantemente per custodire e promuovere i loro territori, tra i più “fragili” e a rischio spopolamento in Italia, e dove l’agricoltura è la principale fonte di reddito: sono i piccoli produttori del Belpaese, protagonisti assoluti del “Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti” della Fivi, edizione n. 14, a BolognaFiere dal 15 al 17 novembre. Una tre giorni che mette al centro il vino di qualità e del territorio, con oltre 8.000 etichette in assaggio, 1.000 vignaioli provenienti da tutte le regioni italiane, 3 delegazioni di vignaioli europei e 28 olivicoltori. E, nella serata del 15 novembre, con la “Notte bianca della ristorazione”, la festa si estende ad oltre 60 locali di Bologna e provincia. Ad arricchire il programma, saranno anche 4 masterclass, incentrate sul tema “Vino, vigne, vignaioli: una storia di famiglia” e realizzate in collaborazione con Alma, il più autorevole centro per l’alta formazione in cucina e l’ospitalità italiana a livello internazionale, fondata dal maestro Gualtiero Marchesi, a Colorno. In occasione del Mercato dei Vini verrà, inoltre, reso omaggio ai vincitori del Premio “Vignaiolo come noi”, assegnato quest’anno allo scrittore bolognese Enrico Brizzi, e del Premio “Leonildo Pieropan”, dedicato alla memoria di uno degli storici fondatori della Fivi.
Quest’anno è Paolo De Marchi, artefice della straordinaria storia di Isole e Olena, e oggi vignaiolo in Alto Piemonte insieme al figlio Luca, il vincitore del Premio “Leonildo Pieropan”, attribuito annualmente a un vignaiolo o a una vignaiola che, con il loro lavoro e le loro idee, abbiano contribuito in modo determinante allo sviluppo del loro territorio e della vitivinicoltura italiana. Invece il Premio “Vignaiolo come noi”, nato per dare risalto, ogni anno, a un uomo o a una donna del mondo della cultura, del giornalismo, dello sport, dell’economia o dello spettacolo che, pur non esercitando il mestiere del vignaiolo, interpreta il proprio lavoro mettendo al centro i valori della qualità, dell’originalità, della professionalità e l’amore per le cose fatte bene, con passione e cura artigiana, è stato assegnato allo scrittore bolognese Enrico Brizzi, autore del celebre romanzo “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”.
Sul podio del “Mercato” si conferma la classifica degli anni precedenti, con il Piemonte a quota 155 vignaioli, seguito dal Veneto (140) e dalla Toscana (106). Numeri significativi anche per il Trentino-Alto Adige, che sarà in fiera con 90 produttori, tallonato dalla Lombardia (89). Nel Centro Italia svettano le Marche (66 vignaioli), mentre nel Sud Italia a distinguersi sono la Calabria, con 28 aziende vitivinicole, la Sardegna e la Sicilia, con 27 ciascuna.
Non manca il focus sull’olio, con 28 produttori della Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti, che riunisce le piccole e medie imprese olivicole artigianali. Gli olivicoltori indipendenti comprendono anche frantoi artigiani e piccole cooperative, tutti dediti alla creazione di olio extravergine da cultivar di olive italiane.
Il programma delle masterclass si aprirà il 15 novembre con “Il Moscato di Canelli: ritorno al futuro”, per proseguire con “Cataldo Calabretta: il Cirò nel cuore, da quattro generazioni”. Il 16 novembre appuntamento con “Un rosso dolomitico: il Teroldego secondo Giulio de Vescovi”, mentre il ciclo di incontri si chiuderà con quello sulla “Viticoltura su suolo vulcanico: l’identità del Lazio in degustazione”.
Il 17 novembre sarà il momento di un’importante riflessione sul futuro del settore vitivinicolo in Europa, con il convegno “Il vino di domani: le sfide della nuova Pac, tra gestione delle produzioni e gestione del rischio”. Un momento di dialogo strategico tra rappresentanti istituzionali e stakeholder, nazionali ed europei, per avviare un confronto sulla futura programmazione della Politica Agricola Comune, anche alla luce della proposta presentata dalla Commissione Europea lo scorso luglio. Dopo i saluti istituzionali del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida (in videomessaggio) e di Stefano Bonaccini, europarlamentare della Commissione Agricoltura del Parlamento Ue, interverranno Samuel Masse, presidente Cevi, Ignacio Sánchez Recarte, segretario Generale Ceev - Comitato europeo delle imprese del vino, e Andrea Berti, dg Asnacodi Italia, moderati dal giornalista di “Italia Oggi” Luigi Chiarello. La chiusura è affidata alla presidente Fivi, Rita Babini.
Il format del “Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti” 2025 non si discosterà, dunque, da quello consolidato in 13 edizioni: 3 giorni di degustazioni e shopping con vignaioli e vignaiole da tutta Italia, con il celeberrimo carello della spesa, le proposte gastronomiche degli artigiani del food, e il programma “Fuori Mercato” che, il 15 novembre, culminerà nella “Notte bianca della ristorazione”, promossa da Confcommercio Ascom Bologna: il clima di festa del “Mercato” contagerà oltre 60 locali di Bologna e provincia, nei quali le cucine resteranno aperte fino alla mezzanotte. Inoltre, nei giorni del “Mercato dei Vini”, Buccia, Camera a Sud, Caffè Pathé, Cantinella, La Fastuchera, Noi Quelli di Cantina Bentivoglio, Tricheco Vineria e Via con me, locali di Bologna affiliati ad Amo - Associazione Mescitori Organizzati, proporranno eventi speciali alla presenza di vignaioli e vignaiole Fivi.
“Per il terzo anno consecutivo - sottolinea Gianpiero Calzolari, presidente BolognaFiere, sempre più “hub” del vino (come ha spiegato intervistato da WineNews) - BolognaFiere accoglie con orgoglio il “Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti”, che conferma la propria sede a Bologna fino al 2028 grazie al rinnovo della collaborazione con Fivi. È un segnale forte della crescita e del valore di questo evento, che rappresenta un punto di riferimento per il settore vitivinicolo e per l’enoturismo, ed è capace di unire la qualità dei vini e la passione dei produttori a un pubblico sempre più competente e partecipe. Insieme a Slow Wine Fair e Sana Food, il “Mercato dei Vini” consolida il ruolo di BolognaFiere come piattaforma espositiva di eccellenza per l’agroalimentare, contribuendo a valorizzare il territorio e il lavoro dei produttori italiani” (e non solo, visto che la fiera, per la prima volta, ha ospitato anche la “Champagne Experience” by Excellence, come abbiamo raccontato in un video).
“Siamo molto convinti che quest’anno il “Mercato dei Vini” abbia assunto un significato ancora più importante del solito. Perché è proprio nei momenti complessi, come quello che stiamo vivendo, che si sente la necessità del confronto, per capire il presente e condividere nuove strade. Non solo tra addetti ai lavori, come spesso succede, ma confrontandoci con il pubblico, con chi il vino lo consuma - conclude Rita Babini, vignaiola e presidente Fivi - al “Mercato” succede proprio questo: a volte pensiamo che sia solo un momento in cui gli appassionati hanno l’occasione di conoscere i vignaioli, ma è il caso di dire che è anche l’occasione in cui i vignaioli conoscono gli appassionati, capiscono cosa desiderano, cosa cercano nel vino, cosa si aspettano da chi lo produce. Per questo è un momento unico in Italia e per questo invitiamo tutte e tutti a venire a Bologna”.
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