02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)
LA CURIOSITÀ

Formaggi: se sono Dop, Igp e Stg il 51% degli italiani è disposto a pagarli di più

L’importanza del claim nel mondo dei prodotti caseari (e non solo) in un’indagine NielsenIq. Prezzo e qualità sono le parole chiave nella scelta
AECIS, CLAIM.PREZZO, CONSUMI, DOP E IGP, FORMAGGI, ITALIANI, NIELSENIQ, QUALITA, SOSTENIBILITA, Non Solo Vino
Gli italiani e i formaggi (ph: Facebook/Consorzio Provolone Valpadana)

Il 67% dei consumatori intervistati acquista i propri formaggi preferiti nel negozio dove va di solito a fare la spesa, mentre il 33% sceglie specificamente una bottega in base alla tipologia che vuole assaggiare, con, in media, il 51% degli italiani che è disposto a pagare di più per un prodotto di qualità. Anzi, per la precisione, il 54% dichiara di poter arrivare fino al 10% in più, il 40% dall’11% al 20% in più, mentre il 6% arriva a poterlo pagare anche oltre il 20% in più. Del resto, parliamo di un comparto chiave dell’agroalimentare italiano, del quale l’Italia è il primo esportatore europeo per volumi nel primo semestre 2025 con 97.663 tonnellate per 968,2 milioni di euro, ed è anche primatista in Europa per quantità di prodotti caseari a Indicazioni geografica, con ben 57 formaggi tra Dop, Igp e Stg, come spiegato da una ricerca NielsenIQ per l’Aecis (Associazione europea cultura innovazione sostenibilità), formata dai Consorzi dei formaggi Dop Provolone Valpadana, Piave e Casciotta di Urbino, presentata, nei giorni scorsi, a Roma.
E che racconta che prezzo e qualità sono le parole chiave nella scelta d’acquisto dei formaggi per l’83% del campione (1.500 acquirenti di formaggio, residenti in Italia e tra 25 e 64 anni, ndr) e che, il marchio di tutela delle Dop o di origine delle Igp, principalmente, influenza le scelte dei consumatori: la certificazione Dop sul prodotto caseario al momento dell’acquisto è, infatti, ritenuta importante per l’82% degli intervistati, l’Igp per il 78% e Stg per il 67%. Ma l’indagine di NielsenIq è più ampia, ed oltre al focus specifico sui formaggi, ha analizzato le abitudini di consumo e le performance dei prodotti con claim Dop, Igp e Stg, ricordando che, in generale, le Dop (e quindi anche Doc e Docg) sono quelle che nel 2024 sono andate meglio crescendo sia in valore (+5,8%) che in volume (+2,7%), mentre Igp (e Igt) hanno registrato un leggero calo sul 2023: -0,4% a valore e -0,9% a volume. E che le 27.978 referenze hanno sviluppato oltre 11,6 miliardi di euro di sell-out e, rispetto all’anno precedente, il giro d’affari è aumentato del +1,2%, ma le vendite in volume sono diminuite del -0,7%.
La ricerca ha spiegato anche come anche la sostenibilità (ambientale, sociale o animale) conquisti le etichette dei prodotti alimentari di largo consumo: nel 2024, nel canale supermercati e ipermercati, queste oltre 121.000 referenze hanno incassato quasi 45 miliardi di euro, con una crescita annua a valore del +2,1%, nonostante i volumi sono risultati in calo del -1,2%. La sostenibilità, intesa come modalità di produzione del prodotto e tutela del benessere di lavoratori e animali, influenza, infatti, le decisioni di acquisto del 44% degli italiani. Secondo il campione, una marca che produce prodotti Dop, Igp e Stg tutela al 68% l’ambiente, al 67% la comunità e al 65% la sostenibilità economica (ovvero una crescita economica che non compromette le risorse future). I loghi sono, infatti, sinonimo di autenticità, qualità e modalità di produzione per l’85% degli italiani ciascuna voce: più basse le percentuali invece riguardo all’associazione del logo a versatilità e innovazione (entrambe 49%) e anche per quanto concerne il buon rapporto qualità/prezzo (47%). A livello di cultura generale l’Igp è la referenza più conosciuta (67%), seguita da Dop e Bio (entrambe al 64%), con Stg (47%) e Veg (42%) più staccate e con un’awareness inferiore alla metà.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli