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VINO E CULTURA

A David Landau, per le mostre sul vetro, il premio Allegrini “L’Arte di mostrare l’Arte”

Il poliedrico imprenditore e storico dell’arte premiato per le mostre a “Le Stanze del Vetro” dalla storica griffe della Valpolicella
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Il premio Allegrini “L’Arte di mostrare l’Arte” a David Landau, per le mostre sul vetro

Tra bottiglie e calici, pochi altri materiali si associano immediatamente al consumo di vino come i vetro. Che, però, è molto di più di un materiale “d’uso”, perchè nella storia è sempre stato anche materia artistica. Come sa bene David Landau, poliedrico imprenditore israeliano che, da laureato in medicina, è da anni attivo nel ramo del venture capital per disruptive e clean technology, e che, nel 1984, ha fondato Print Quarterly, una rivista internazionale sull’arte della stampa, e come storico dell’arte ha co-curato nel 1992 una grande mostra su Andrea Mantegna, prima alla Royal Academy of Arts di Londra e poi al Metropolitan Museum of Art di New York. E che, per le mostre sull’arte vetraria dei secoli XX e XXI a “Le Stanze del Vetro” (Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia), è stato scelto come vincitore del Premio Allegrini “L’Arte di mostrare l’Arte” 2021, edizione n. 9 del riconoscimento voluto da Allegrini, una delle realtà di riferimento della Valpolicella (la cerimonia di consegna del premio si terrà martedì 23 novembre nella splendida Villa Della Torre, a Fumane di Valpolicella). Landau, assieme alla moglie Marie-Rose Kahane, si è avvicinato alle meraviglie del vetro come forma d’arte. È stata una passione cresciuta nel tempo, che lo ha portato, col sostegno della fondazione Pentagram Stiftung, a dare vita nell’isola di San Giorgio a “Le Stanze del Vetro”.
“Il Premio Allegrini “L’Arte di mostrare L’Arte” torna - commenta Marilisa Allegrini - in presenza: già questo è un segno di rinascita delle attività culturali e della voglia di dialogo e di incontro, fin dal lontano Rinascimento caratteristica vera di Villa Della Torre, prestigiosa sede del premio stesso. Anche quest’anno ci piace non solo valorizzare una singola mostra, ma il lavoro intero di una vita messa a disposizione dell’organizzazione culturale e dell’amore per il pubblico che David Landau ha saputo così bene esprimere”. Ecco, quindi, uno dei progetti espositivi più raffinati e attenti alla fruizione pubblica di questi ultimi anni, contrassegnato dalla qualità dell’allestimento, dalla cura della didattica e dalla pervasività dell’impianto divulgativo, a cui si aggiunge la gratuità della visita e delle guide. Tutto è stato realizzato a partire dall’idea di studiare e far divulgare i segreti di un materiale misterioso e denso di storia qual è il vetro, soffiato e modellato da saperi e abilità di maestri e operai. Un saper fare che una serie di esposizioni straordinarie, organizzate da David Landau, ha fatto conoscere, mostrando le opere migliori dell’arte vetraria non solo muranese dei secoli XX e XXI.
“Le Stanze del Vetro” hanno avuto la cura di esporre gli oggetti più belli, più veri, realizzati nell’ambito del soggetto trattato dall’esposizione e pubblicare su di esse un catalogo il più studiato e definitivo possibile. Non solo, “Le Stanze del Vetro” negli anni sono state affiancate dal Centro studi sul vetro che promuove la progressiva implementazione di un archivio generale del vetro veneziano, salvando così la storia delle più importanti vetrerie di Murano, la creazione di una biblioteca specializzata, l’organizzazione di seminari e conferenze rivolte a studiosi e artisti interessati alla storia, alle tecnologie e agli sviluppi dell’arte vetraria, mettendo anche a disposizione borse di studio destinate a ricercatori interessati al tema.
Dopo dieci anni di “Le Stanze del Vetro”, a Murano è tornato, aumentato, il desiderio di far cose belle, più ardite, invitando designer, artisti, italiani e stranieri. Dentro questo nuovo fervore è nata anche l’idea della annuale Venice Glass Week, disseminata in tutta la città e contrassegnata da decine e decine di eventi dedicati al vetro artistico.
Nelle passate edizioni di “L’Arte di mostrare l’Arte” sono stati premiati i curatori della mostra “Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento”, Davide Gasparotto, Adolfo Tura e Guido Beltramini; Paola Marini e Bernard Aikema per l’esposizione “Paolo Veronese: l’illusione della realtà”; Salvatore Settis, Rem Koolhaas e Fondazione Prada per la mostra Serial/Portable Classic; Luca Massimo Barbero, curatore della mostra di Palazzo Strozzi a Firenze “Da Kandinsky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim”; Maria Luisa Pacelli, direttrice del Palazzo dei Diamanti di Ferrara; Xavier Salomon, curatore della Frick Collection di New York; Arte Sella, spazio espositivo all’aria aperta di Borgo Valsugana; Marzia Faietti e Matteo Lafranconi, curatori della mostra “Raffaello 1520 - 1483”, che si è tenuta alle Scuderie del Quirinale.

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