A GIANNI ZONIN, IL PIU’ GRANDE IMPRENDITORE VINICOLO PRIVATO D’ITALIA, LA SICILIA PIACE SEMPRE DI PIU'. PAROLA DEL SUO ENOLOGO, FRANCO GIACOSA

1.800 ettari a vigna ins ette regioni d'Italia, 150 dei quali in Sicilia, sulle colline di Butera (Caltanissetta), in una tenuta che apparteneva alle nobili dinastie dei Branciforti e dei Lanza di Scalea. Queste le “conquiste” siciliane della famiglia Zonin, che da sette generazioni si tramanda l’antica tradizione della vigna. E presto il Feudo Principi di Butera, questo il nome dell’azienda, sarà incrementato con altri 50 ettari. Dal 1997 Gianni Zonin ha affidato la supervisione tecnica delle sue cantine a Franco Giacosa, enologo di fama internazionale, piemontese di nascita, ma da tempo trapiantato in Sicilia. Giacosa arriva per caso in Sicilia a 22 anni per seguire la piccola cantina Furnari a Piazza Armerina (Enna), dove rimane per poche stagioni. E’ lui che negli anni Ottanta, alla Corvo di Salaparuta, intuisce le grandi potenzialità del Nero d’Avola, che allora veniva prodotto ed esportato in gran parte come vino da taglio. Per primo introduce l’uso della barrique. Giacosa conosce enologicamente tutto in Sicilia.
Oggi il suo obiettivo rimane quello di continuare a lavorare per migliorare la qualità, una ricetta “internazionale” che lui immagina debba essere applicata in tutte le regioni d’Italia. Giacosa spiega: “l’obiettivo rimane quello di affinare e migliorare lo stile dei vini: da vini abbastanza piccoli degli anni Settanta, si è passati a vini esagerati, molto colorati, ricchi di tutto, ma troppo impegnativi. Adesso bisogna trovare vini di grande equilibrio. Non piacciono più i vini da grande competizione”.
La sua ricetta impone di “curare bene la vigna equilibrando le uve, per applicare una enologia semplice che rispetti in maniera maniacale l’uva ed estragga la parte buona dell’acino. E poi un garbato uso del legno …”. E non nasconde che le soddisfazioni maggiori delle azienda delle famiglia Zonin arrivano dalla Sicilia: “il Nero d’Avola - spiega sorridendo - piace anche in Piemonte, intriga molto e soprattutto è molto richiesto. Questo particolare non è indifferente per un’azienda che ha deciso di puntare molto su quest’isola”.
Federico d'Aronne