Un accordo tutto italiano e tutto piemontese tra due realtà d’eccellenza del made in Italy, di cui hanno fatto la storia: il gruppo De Agostini, “erede” del geografo del Novecento Giovanni De Agostini, nato nel 1901 come editore di atlanti e oggi con un portafoglio diversificato, ha deciso di investire su Venchi 1878, la multinazionale di Castelletto di Stura, anch’essa fondata oltre cento anni fa dal dolciere Silviano Venchi, andando a rilevarne il 10,28% e diventando così il primo investitore istituzionale nel marchio piemontese della cioccolata. Lo riporta il “Corriere della Sera” facendo seguito ai rumors che si erano rincorsi nei giorni scorsi.
Con questa quota il gruppo De Agostini, oggi controllato dalle famiglie novaresi Drago e Boroli - già proprietarie di Boroli, cantina nelle Langhe nel Barolo, a Castiglione Falletto - va a unirsi alla compagine già ampia e variegata di Venchi, il cui 30% è detenuto dall’imprenditore piemontese Daniele Ferrero, che ricopre la carica sia di presidente che di ad e a cui si deve il rilancio dell’azienda che ha chiuso il 2023 con 205 milioni di fatturato e un margine operativo lordo di poco inferiore ai 50 milioni. Con lui i soci storici, Nicolò Cangioli, con il 22%, il mastro cioccolatiere Giovanni Battista Mantelli con il 12%, e una ventina di azionisti tra i quali figura il ceo del gruppo Prada, Andrea Guerra, già ad Luxottica e Eataly, Luca Baffigo Filangieri, azionista proprio di Eataly, ed anche capitali internazionali come la famiglia Pao di Hong Kong (attraverso Nuo Capital) e quella saudita degli Olayan. Sulla base del closing dell’accordo firmato il 1 agosto, sarebbe proprio questa compagine di investitori a fare spazio al gruppo De Agostini, forte di 450 milioni di liquidità da investire con approccio industriale nelle aziende italiane che possono diventare globali. In qualità di nuovo socio finanziario rilevante, la holding ha diritto a nominare un amministratore nel consiglio della società: scelta che è ricaduta su Nicola Drago, vicepresidente del gruppo.
Due realtà storiche, entrambe fondate da un piemontese e con oltre un secolo di vita alle spalle, che si mettono in affari per espandere una della maggiori eccellenze e tradizioni della Regione: il cioccolato, da introdurre nei mercati internazionali con l’obiettivo comune di far crescere Venchi all’estero attraverso l’apertura di nuovi negozi e sviluppando l’azienda in tutti i settori che ruotano attorno al la pasta di cacao.
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