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Germania: 5,9 miliardi di euro export alimentare italiano il partner mondiale n. 1 per il tricolore in tavola ... La Germania, spesso bacchetta l’Italia su temi economici e fiscali. Ma quando si parla di enogastronomia, i tedeschi dicono “Belpaese uber alles”. E non a caso il Paese della Merkel è il partner mondiale n. 1 per il tricolore in tavola: nel 2012 le esportazioni italiane in Germania hanno raggiunto il valore di 5,9 miliardi di euro, e il primo trimestre 2013 ha registrato una crescita del 4,7% (dati Istat). E anche per il vino, riferisce il sito WineNews, il Paese teutonico è il primo sbocco europeo, con 6,3 milioni di ettolitri tra vini e mosti che hanno varcato il confine nel 2012, per un valore di 987 milioni di euro, e un 2013 partito sugli stessi ritmi, con i primi 4 mesi dell’anno che fanno segnare 2 milioni di ettolitri per 332 milioni di euro (dati Federvini). Forte di questi numeri l’Italia si è presentata nei giorni scorsi ad Anuga, la più grande fiera mondiale del food and beverage, riservata ai professionisti del settore, a Colonia. Dove il Belpaese si è presentato in forze, anche grazie alle collettive promosse da Federalimentare e Ice, con oltre 1.000 espositori sui 6.700 totali, segno di quanto l’appuntamento tedesco sia importante per un Paese come l’Italia, le cui sorti economiche sono sempre più legate all’export. Al centro dell’attenzione temi come l’evoluzione della distribuzione organizzata nel mondo, ma anche l’evolversi degli stili alimentari, dal cibo biologico a quelli Kosher e Halal, fino alle novità assolute che sono state protagoniste di “Ecotrophelia European Food Innovation Student Awards”, “una sorta di Champions League dell’innovazione di prodotto in cui corriamo per vincere”, ha spiegato a WineNews Daniele Rossi, ad Federalimentare Servizi. Con che sentiment è arrivata l’industria alimentare italiana ad Anuga? “Siamo un pò meno ottimisti che ad inizio anno. L’aumento dell’Iva e le accise sugli alcolici daranno un colpo drammatico ai consumi interni, che prevediamo in calo del 4,5%. Meno male che c’è l’export, che a fine anno dovrebbe segnare una crescita del 7,7% sul 2012, ma anche qui le stime sono al ribasso, visto che ad inizio anno si parlava di un +8,2”.

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