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Lavoro: “resiste” l’agente di commercio specie nel settore delle bevande ma il vino ha bisogno di “export manager” ... Se c’è un lavoro che ha saputo incassare i colpi della crisi, è quello dell’agente di commercio, per il quale arrivano un’offerta di lavoro su tre da parte delle aziende. Certo, il panorama dei rappresentanti, dal 2009 ad oggi, è cambiato, e se arretrano auto ed edilizia, continua a crescere il food beverage. Una tendenza, sottolineata dal Centro Studi di “Network Agenti”, che, però, non trova grandi riscontri nel mondo del vino. Secondo Andrea Pecchioni, direttore di WineJob (www.winejob.it), agenzia specializzata nella ricerca, selezione e formazione di personale per le imprese del vino, “quello di cui le aziende continuano ad vere bisogno - racconta a WineNews - è ancora di export manager in gamba, perchè gli sforzi sul mercato interno, dove i consumi sono ancora al palo, si concentrano essenzialmente su Roma e Milano, oltre al territorio di appartenenza. L’estero, invece, è sempre più ricco di possibilità, ma per sfruttarle c’è bisogno di figure preparate, capaci, a seconda della grandezza dell’azienda, di occuparsi anche di ogni mercato mondiale. Magari - conclude Pecchioni - affiancati da un enologo che non si limiti al lavoro tecnico in cantina, ma che sappia reinventarsi divulgatore”. Ferme, invece, le offerte di figure prettamente tecniche, come appunto enologi ed agronomi, “visto che il boom degli iscritti agli istituti agrari ed alle facoltà di enologia degli ultimi anni - spiega ancora il direttore di WineJob - ha portato ad un’impennata dell’offerta lavorativa, adesso decisamente superiore alla domanda delle aziende. Quello che anche i “tecnici” dovrebbero imparare a fare è semmai innovare la propria professionalità, imparare a comunicare, anche se la vera urgenza rimane decisamente quella di formare export manager capaci di aprire i mercati anche alle piccole aziende. Che, però, non possono permettersi spesso e volentieri una figura del genere, e tantomeno di formarla”. Per questo motivo è importante segnalare che “da gennaio, partirà il secondo corso di “Wine Export Manager - racconta Pecchioni - organizzato da noi e dalla Fondazione Mach”.

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