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QUESTIONE DI GENERE

Agricoltura, 1 azienda italiana su 4 guidata da donne. I numeri Coldiretti

Un’impresa “femminile” su due è multifunzionale, il 60% è bio. Mariafrancesca Serra è la leader delle Donne Coldiretti
AGRICOLTURA, Coldiretti, DONNE, Non Solo Vino
Mariafrancesca Serra, leader delle Donne Coldiretti

La società che cambia ed evolve, le donne che si emancipano, e anche tanti contributi pubblici, incentivi e sgravi fiscali a favore dell’imprenditoria femminile. Un mix che oggi fa sì che “quasi un’impresa italiana su quattro è condotta oggi da donne (22,2%) con un esercito di oltre 1,3 milioni di aziende rosa che stanno rivoluzionando in senso innovativo l’economia italiana sulla scorta di un rinnovato protagonismo femminile che, in politica, ha visto l’ascesa di Giorgia Meloni a Presidente del Consiglio ma anche di Elly Schlein alla guida del Pd”. A dirlo la Coldiretti su dati Unioncamere, divulgato nell’Assemblea Coldiretti Donne Impresa a Roma, con la presenza di centinaia di contadine da tutte le regioni, assieme al presidente Coldiretti Ettore Prandini, al Ministro alle Istituzionali Elisabetta Alberti Casellati e al Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso (e con Mariafrancesca Serra, sarda, ingegnere edile-architetto con master a Vienna alla guida di un allevamento biologico a Usellus, nel cuore dell’Alta Marmilla, ad Oristano, eletta all’unanimità come leader delle Donne Coldiretti).
La maggioranza delle imprese “femminili”, stima la Coldiretti, opera nel commercio con 340.000 unità (il 25%), mentre, al secondo posto, c’è l’agricoltura, “con un esercito di 203.000a contadine (il 15% del totale) e, al terzo, i servizi di alloggio e ristorazione (134.000, pari al 10%), a rimarcare, comunque, come l’alimentare, nelle sue varie forme, rappresenti uno dei settori più gettonati dalle aziende al femminile”.
La situazione, dunque, dice la Coldiretti, è in positiva evoluzione, “anche se resta ancora un pesante gender gap come conferma l’ultimo Censimento Istat che evidenzia come la percentuale di aziende agricole al femminile su quelle agricole totale sia salita al 31,5%, grazie ad una crescita costante nei decenni. Il rinnovato fascino della campagna per le donne - rileva Coldiretti - trova riscontro nella comune convinzione che quello dell’agricoltura è diventato un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, anche per le donne che sono peraltro destinate ad aumentare nel tempo. Le donne contadine sono così presenti in tutto il territorio italiano e la regione con il maggior numero di imprese femminili in assoluto è la Sicilia con più di 25.000 imprese di donne ma sul podio salgono anche Puglia e Campania, che vantano rispettivamente più di 23.000 e più di 21.000 aziende rosa”. La loro presenza in campagna sta rivoluzionando il lavoro nei campi dove sono capaci di spaziare dall’allevamento alla coltivazione, dal florovivaismo all’agriturismo, dalla trasformazione dei prodotti alla vendita diretta. Ma il vero motore delle donne in agricoltura sono le attività sociali, dalla fattoria didattica agli agriasilo, ma anche importanti attività per l’inserimento nel mondo del lavoro delle donne meno fortunate, spesso vittime di violenze e soprusi.
Le imprenditrici agricole sono giovani e con un’alta professionalità, tanto che una su quattro (25%) è laureata - continua Coldiretti -, peraltro sempre più spesso non in indirizzo agrario. Molte donne scelgono, infatti, l’agricoltura dopo percorsi di studio o esperienze in settori molto diversi, anche per cambiare vita. Non a caso quasi la metà delle domande di primo insediamento in agricoltura delle misure dedicate agli under 40 provengono da ragazze, secondo Coldiretti. Oltre il 50% delle donne in campagna svolge più di una attività connessa alla produzione primaria, soprattutto vendita diretta, agriturismo e trasformazione di prodotti agricoli. Ben il 60% delle donne nelle loro aziende ha poi scelto di dedicare parte della produzione dal biologico al biodinamico e di operare per una filiera di qualità attenta alla sostenibilità, alla tutela della biodiversità e delle risorse naturali, del paesaggio e del benessere animale; in particolare, poi, le donne creano legami forti con il territorio e sono un vero e proprio presidio per la sopravvivenza e la valorizzazione delle aree rurali.
“La presenza delle donne alla guida delle imprese è più alta in agricoltura rispetto agli altri settori con una spinta all’innovazione che non ha eguali con nuove attività che nelle aree rurali colmano spesso la carenza di servizi alla comunità” ha affermato il presidente Coldiretti, Ettore Prandini, nel ricordare, tra l’altro l’impegno delle Donne della Coldiretti nel progetto di Educazione alimentare nelle scuole per promuovere stili di vita sani.
“In un settore spesso considerato prerogativa maschile - afferma Mariafrancesca Serra, la leader delle Donne Coldiretti - è fondamentale sottolineare come le imprese agricole a conduzione femminile sono le più innovative e resilienti, capaci di scommettere su difficili sfide imprenditoriali per poi, non solo vincerle, ma dimostrare e soprattutto di possedere grandi capacità gestionali, poi naturalmente occorre una buona formazione per puntare sempre più in alto”.

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