“In questo Consiglio Europeo abbiamo chiesto e ottenuto anche un dibattito sul tema dell’agricoltura, è un altro importante risultato quello che portiamo a casa oggi. L’agricoltura chiaramente non è solamente un settore chiave del nostro sistema produttivo, del nostro tessuto economico, ma rappresenta anche uno dei segni distintivi della nostra identità, del nostro essere italiani, del nostro essere europei e oggi affronta chiaramente una crisi sistemica rispetto alla quale un vertice come quello del Consiglio europeo non può non interrogarsi alla ricerca di soluzioni concreti. Sono i problemi che gli stessi padri fondatori dell’Europa avevano intravisto, di cui erano perfettamente consapevoli quando hanno costruito la Comunità Economica Europea, quando hanno immaginato la politica agricola comune. Oggi noi abbiamo bisogno di adattare quella Politica Agricola Comune: gli obiettivi rimangono sempre gli stessi ma gli strumenti devono essere adattati a un contesto in continua mutazione. Abbiamo questa realtà nella quale i prezzi di produzione continuano ad aumentare, i costi di acquisto continuano a diminuire e noi non possiamo gravare ulteriormente i nostri agricoltori anche di regole insostenibili, di burocrazia insostenibile. Non possiamo non tenere in considerazione il fatto che la filiera dell’agroalimentare è una filiera fondamentale nelle catene di approvvigionamento strategiche per la propria sovranità. L’ultima proposta della Commissione, che è stata oggetto del dibattito nel Consiglio in termini di revisione della politica agricola comune, va nella giusta direzione, anche ovviamente grazie al vostro lavoro, al nostro lavoro comune. Ci sono molte delle proposte che l’Italia ha fatto. La novità con la quale vengo fuori dal Consiglio Europeo è che per noi era molto molto importante che nelle conclusioni del Consiglio ci fosse anche un riferimento alla capacità di prorogare il framework sugli aiuti di Stato in agricoltura fino alla fine dell’anno. C’è un importante riferimento nelle conclusioni del Consiglio Europeo anche a questo elemento: chiaramente è un’iniziativa sulla quale dovremo continuare a lavorare perché arriverà nel prossimo Consiglio. È stato chiesto alla Commissione di fare una valutazione e di portarla nel Consiglio ad aprile, e quindi sarà sicuramente oggetto del nostro lavoro per le prossime settimane”. Sono le parole, dedicate al tema agricolo, pronunciate dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a chiusura del Consiglio Europeo, andato in scena in queste ore a Bruxelles.
“Grazie all’Italia ed a Giorgia Meloni si torna a parlare di agricoltura ai massimi livelli. Con il documento strategico che ho presentato in Agrifish sulla revisione della Pac, la nostra Nazione ha gettato le basi per rimettere in discussione il valore intrinseco e i futuri orizzonti della Politica Agricola Comune e oggi è riuscita a ridare centralità al settore. I contenuti sostanziali del documento, condivisi con le organizzazioni di categoria, sono stati ripresi ed approvati nelle conclusioni del Consiglio Ue a Bruxelles. Un passo in avanti importantissimo che si è concretizzato soprattutto grazie al lavoro portato avanti dall’Italia”. Parole del Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, al termine del Consiglio Europeo. Dove, dice il Ministro, “è stato raggiunto un risultato eccezionale, che apre la strada ad una centralità ritrovata e al consolidamento del ruolo strategico dell’agricoltura. Il Consiglio europeo ha sottolineato infatti l’importanza del settore agricolo per la sicurezza alimentare e l’autonomia strategica dell’Unione, il valore di comunità rurali e il ruolo essenziale della politica agricola comune”, ha continuato il ministro. “Nelle conclusioni, il Consiglio ha richiamato la Commissione Ue e l’Agrifish a lavorare su misure straordinarie, come la semplificazione, il giusto reddito, gli strumenti di sostegno aggiuntivo, come l’estensione del quadro temporaneo sugli aiuti di Stato e sulla concorrenza leale, basata su regole sia a livello globale sia nel mercato interno. Tutti punti su cui il Governo Meloni, sin dal suo insediamento, ha insistito in tutti i consessi internazionali. Nell’ambito del Consiglio si è discusso anche della regolazione delle importazioni di grano dall’Est. Sono state annunciate misure più rigide che regoleranno l’import di grano e potranno prevenire la destabilizzazione del mercato”, ha concluso il Ministro.
Positivi i commenti delle organizzazioni principali della filiera. “È accolta con grande soddisfazione da Coldiretti la proroga del quadro temporaneo Ucraina sugli aiuti di stato per sostenere gli agricoltori. Un impegno che il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha portato avanti con determinazione nella direzione proposta da Coldiretti, “che già a febbraio aveva indicato come necessaria questo tipo di flessibilità sugli aiuti di stato per arrivare a una moratoria dei debiti delle imprese agricole”, sottolinea il presidente Ettore Prandini. Con l’accordo sulla revisione della Pac, il Consiglio Europeo “libera” 4 milioni di ettari che potranno essere coltivati nella Ue per ridurre la dipendenza dalle importazioni dei principali prodotti agricoli in una fase di gravi tensioni internazionali che stanno avendo effetti dirompenti sui mercati agricoli, secondo quanto emerge da una analisi della Coldiretti diffusa in occasione della conclusione del vertice a Bruxelles. “L’accordo di oggi sulle semplificazioni è un buon primo passo, da rafforzare con una semplificazione ancora più profonda di tutte le regole della Pac. Un agricoltore non può trascorrere un terzo del suo tempo per riempire moduli e carte burocratiche. Con questi interventi - spiega Prandini - si vanno a eliminare alcuni vincoli che pesano sulle aziende agricole e altre misure sulla condizionalità, oltre a dare più flessibilità per gli Stati. Fondamentale l’introduzione di una maggiore flessibilità sugli aiuti di stato finalizzati al superamento del de minimis, per poter attuare la moratoria dei debiti necessaria rispetto alle difficoltà che le imprese agricole stanno vivendo. Inoltre - prosegue - vogliamo l’estensione della clausola di salvaguardia anche per grano ucraino, e l’inserimento dei dazi per il grano russo. In caso allargamento dell’Unione Europea ad altri paesi, non devono essere gli agricoltori a pagare costi, è fondamentale che venga mantenuto lo stesso livello di risorse aggiuntive rispetto a quelle attuali della Pac”. La revisione attuata, secondo la Coldiretti, salva anche dalla burocrazia mezzo milione di piccoli agricoltori italiani e risponde alle richieste di alleggerire il peso delle “carte” che soffoca tutte le imprese agricole al di là delle loro dimensioni.
Risponde alle richieste di Coldiretti anche la proposta della Commissione di eliminare dalla norma Bcaa 8 l’obbligo di destinare una quota minima di seminativi alle superfici non produttive (terreni a riposo per 200.000 ettari in Italia) o alle caratteristiche (siepi, alberi). Positiva anche una maggiore flessibilità sulla Bcaa 6, la norma per coprire il suolo in periodi sensibili che ha causato notevoli rigidità amministrative e incertezza per gli agricoltori, che spesso fanno riferimento a un calendario agricolo che non riconosce la variabilità del tempo. Per quanto riguarda la norma Bcaa 7 che impone la rotazione delle colture, la Commissione consente di sostituire la rotazione delle colture, con la diversificazione delle stesse, in modo da consentire agli agricoltori colpiti da siccità, spiega la Coldiretti, o precipitazioni eccessive regolari, di conformarsi a tale condizione in modo più compatibile con le realtà agricole. Anche sulla Bcaa9 si possono prevedere deroghe per consentire l’aratura per ripristinare i prati permanenti nei siti Natura 2000, nel caso in cui siano danneggiati da predatori o specie invasive.
“Semplificazione, giusto prezzo e aiuti di Stato. Soddisfazione su questi tre temi da parte di Cia - Agricoltori Italiani dopo l’annuncio di Ursula von der Leyen alla conferenza stampa di conclusione dei lavori del Consiglio Ue”, è, invece, il commento del presidente Cristiano Fini. Secondo cui sono positivi sia la sollecitazione del Consiglio Europeo per una ricerca di soluzioni innovative in tema di semplificazione degli oneri amministrativi, che l’invito alla Commissione al Consiglio affinché lavorino per rafforzare la posizione degli agricoltori lungo la catena agroalimentare. Cia coglie con gran favore anche i segnali che sono stati dati sull’alleggerimento della pressione finanziaria sul mondo rurale, grazie all’estensione del quadro temporaneo sugli aiuti di Stato. Le dichiarazioni della von der Leyen sono sulla stessa linea di quelle rese agli Stati Generali dell’Italia dalla Premier Meloni, che ha ribadito la necessità di adattare la Politica agricola comune a un contesto in continua mutazione e l’urgenza di alleggerire gli agricoltori da una burocrazia divenuta, ormai, insostenibile.“L’Europa - ha detto Fini - ha compreso quanto sia importante un settore agricolo resiliente e sostenibile per la sicurezza alimentare dell’Unione. Si acceleri, ora, sull’approvazione da parte del Parlamento”.
Soddisfazione anche da parte della Confagricoltura, che, per voce del presidente Massimiliano Giansanti, ha ringraziato la Premier Giorgia Meloni, il Ministro all’Agricoltura Francesco Lollobrifida, ed il Ministro agli Affari Europei Raffaele Fitto, “per l’attenzione data alle richieste degli agricoltori e per il concreto contributo”.
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