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I DATI ISMEA

Agriturismo italiano, nel 2022 record di presenze (4 milioni, +35%) per 1,5 miliardi di fatturato

Sono 25.390 le strutture censite (+1,3% al 2021): la fotografia del settore ad “AgrieTour”, salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura
AGRIETOUR, AGRITURISMO, ISMEA, TURISMO ENOGASTRONOMICO, Non Solo Vino
Dati incoraggianti per l’agriturismo italiano

Gli agriturismi sono in uno “stato di grazia”: nel 2022 ammonta a 1,5 miliardi di euro il fatturato del settore, con l’alloggio al primo posto per peso, seguito dalle attività ricreative, come lo sport e l’escursionismo, e dalla ristorazione. E con le attività secondarie che hanno raggiunto l’incidenza massima storica sulla produzione agricola raggiungendo oltre il 9,7%. Anno da record anche per le presenze, con 4 milioni di turisti e +35% sul 2021 (addirittura +65,8% sul 2013): c’è il grande ritorno degli stranieri, a +74,8% sull’anno precedente, sfiorando i 2 milioni di presenze. In positivo anche il mercato domestico al +11,5% (2 milioni e 115.000 presenze) e addirittura al +53,6% in un decennio. Crescono i pernottamenti, 15 milioni e 570.000, del +29,2% sul 2021, e quasi 6 su 10 sono effettuati da stranieri, che, infatti, sono arrivati oltre i 9 milioni (+60,9%) contro i 6,5 milioni di quelli italiani, a +1,6% sul 2022 (+12% sul 2019). Ecco la fotografia, scattata dal report Ismea per l’anno 2022, ad “Agrietour”, il salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura ad Arezzo (da oggi al 12 novembre). E se l’agriturismo è la tipologia di struttura ricettiva con migliori performance post-pandemia tanto che, nel 2022, il valore del settore è cresciuto del 30,5% sul 2021 e dell’89% sul 2020 seppur ancora sotto al 2019 del 3%, il trend di crescita continua anche nel 2023: se si guarda all’anno in corso, infatti, secondo i dati Istat (provvisori) del periodo gennaio-agosto, si ha un +6,4% di ospiti e +3,9% di pernottamenti, dove vanno bene gli stranieri, a fronte di un leggero calo degli italiani.
L’agriturismo si conferma uno dei comparti più dinamici e vivaci dell’agricoltura e del turismo italiani. Il numero di aziende agrituristiche in Italia è cresciuto incessantemente nel periodo pandemico: con un +1,3% nel 2021 sul 2020 (e +3,3% sul 2019), oggi si toccano le 25.390 imprese censite (Istat, 2021). In crescita anche il valore della produzione, che arriva a 1 miliardo e 162 milioni di euro: +44,8% sul 2020. In virtù di queste cifre, l’agriturismo rappresenta l’1,9% del valore dell’intera branca dell’agricoltura ed il 22,6% delle attività secondarie d’Italia.
Gli ultimi dati Istat (2021) mostrano che la parte di Penisola con il maggior numero di strutture ricettive di tipo agrituristico è il Nord con 11.131, seguito da Centro (9.210) e, quindi, Sud (5049). La top 5 regionale vede, invece, avanti la Toscana, al primo posto, con 5.380 aziende, seguita dal Trentino Alto Adige - Südtirol a 3.749, terzo posto per la Lombardia, con 1.728 agriturismi, quarta l’Umbria (1.414) ed infine il Lazio (1.315). Il caso della primatista Toscana conferma l’ascesa del fenomeno agrituristico in Italia con le sue ormai 5.634 aziende attive e 87.000 posti letto, quasi 42.000 camere e 2.200 piazzole (dati al 31 dicembre 2022 forniti dalla Regione Toscana). In testa a questa classifica si piazzano Siena (1.265 strutture), Grosseto (1.248), seguite da Firenze (838), Arezzo (704) e Pisa (545).

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