Nel 2017 sono 23.406 le aziende agrituristiche autorizzate, 745 in più sul 2016 (+3,3%), e crescono anche i Comuni nel cui territorio sono localizzate (4.893, 27 in più pari a +0,6%). Le presenze dei clienti ammontano a 12,7 milioni (+5,3% rispetto al 2016), come emerge da un’indagine Istat. E i conti economici dell’agricoltura consentono di misurare la dimensione economica del settore agrituristico a 1,36 miliardi di euro nel 2017, in crescita del 6,7% sul 2016. Sono i numeri di un settore in continua crescita diffusi da AgrieTour, il Salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura multifunzionale ad Arezzo Fiere e Congressi (15 al 16 novembre). Un modello quello agrituristico italiano e dell’accoglienza in campagna che, negli anni, ha fatto da vero e proprio format per tanti Paesi.
Continua il trend positivo di arrivi e presenze dei clienti negli agriturismi registrato senza interruzioni nell’ultimo decennio, con un incremento complessivo di 4,5 milioni di presenze (+54,1%). La rilevazione 2017 sul movimento dei clienti negli esercizi ricettivi evidenzia, per gli agriturismi, 3,2 milioni di clienti o arrivi (+0,2 milioni sul 2016, pari a +6,7%) e 12,7 milioni di presenze o notti trascorse in azienda (+0,6 milioni sul 2016, pari a +5,3%). La permanenza media negli agriturismi (numero medio di notti trascorse) è di 3,9 notti (erano 4 nel 2016). I clienti esteri sono 1,5 milioni a fronte di 1,7 milioni di clienti italiani. Per le presenze e la permanenza media la situazione invece si inverte. I clienti provenienti da altri Paesi realizzano 7,3 milioni di presenze, con una permanenza media di 4,9 notti, mentre quelli italiani raggiungono 5,4 milioni di presenze ( permanenza media di 3,1 notti). Si può quindi affermare che gli stranieri frequentano gli agriturismi un po’ meno degli italiani ma vi si fermano per più giorni.
Il I Rapporto Ismea - Rete Rurale Nazionale evidenzia come nell’agriturismo la multifunzionalità trova la declinazione della sostenibilità in termini quali acqua, biodiversità, clima, diversificazione, educazione, inclusione, paesaggio, qualità, suolo e turismo. Le strutture sono presidio e tutela del paesaggio agrario con oltre 310.000 ettari con destinazione produttiva e ambientale, coltivati, curati e ospitali e hanno un forte valenza sociale con la creazione di nuova occupazione, con 8.159 aziende (36%) a conduzione femminile, con un incremento al Sud del 6,4% sul 2015. Gli agriturismi esprimono, poi, il loro valore nel mantenimento dell’agricoltura di piccole dimensioni dal momento che il 50% delle aziende agrituristiche opera su superfici fino a 5 ettari, in particolare mantengono attività umane nelle aree rurali (spesso svantaggiate) visto che sono 2.624 (63%) i Comuni classificati come aree interne che ospitano almeno un agriturismo e che sono 7.188 (32%) le aziende che si trovano in aree montane. Da non trascurare, inoltre, che un agriturismo su due si trova in Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti. In termini di sostenibilità, infine, il 25% delle aziende agrituristiche (e delle fattorie didattiche) pratica agricoltura biologica (le aziende agricole biologiche sono il 3,6% del totale, una su 28).
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