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POLITICA UE

Alcol, salute ed etichette, il Ministro Lollobrigida apre il dialogo con il Governo irlandese

“Non c’è ostilità, il tema compete al Ministero della Salute, incontrerò Schillaci. In etichetta serve informazione completa, come in un bugiardino”
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Il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida

Ha lavorato insieme ai colleghi di Francia e Spagna, come annunciato, ad un documento comune sul tema dell’etichettatura irlandese con gli “health warning” in etichetta sugli alcolici, sottolineando che dovrebbe essere sottoscritto anche da “altri Paesi” (come anticipato qui), ha donato al collega irlandese Charlie McConalogue una bottiglia di vino, come promesso, sottolineando che ha trovato un atteggiamento “non ostile”, anche se la competenza in materia e del Ministero della Salute Irlandese.
In ogni caso, quello raccontato dal Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare italiano, Francesco Lollobrigida, è un ennesimo, piccolo passo avanti della diplomazia europea sul tema di come regolare il difficile equilibrio tra alcol e salute, che non è lo stesso nei 27, diversissimi tra loro, Paesi Ue. Il problema, è tornato a sottolineare Lollobrigida, è “l’eccesso di consumo. È un fatto di misura, di quantitativo del prodotto che fa la differenza.
Non si può fare un ragionamento con l’accetta. L’Italia ritiene che il vino, se assunto in maniera “moderata” sia anche un fattore di benessere. Non lo diciamo solo noi, lo dicono autorevoli nutrizionisti e tanti medici, che evidenziano per esempio i risvolti positivi sulle malattie cardiovascolari. Certo l’esportazione di vino, non ce lo dobbiamo nascondere, per noi italiani rappresenta una fetta importante di mercato. Del documento comune ha aggiunto Lollobrigida - ho parlato anche con il collega greco e la collega portoghese, per avere una posizione comune tesa a informare correttamente, ma non a danneggiare delle produzioni guardando solamente ad un aspetto della produzione stessa”. Visto il ruolo che svolge in questa vicenda il Ministero irlandese della Salute, poi, ha detto ancora Lollobridiga, “martedì incontrerò il collega Orazio Schillaci (Ministro della Salute in Italia, ndr), per un incontro già previsto, per trattare l’argomento. Abbiamo un autorevolissimo ministro della Salute in Italia, il professor Schillaci, che mi potrà aiutare a spiegare al suo collega irlandese quali sono le ragioni per cui difendiamo il vino”. Perché, continua Lollobrigida, “spesso si riduce nella comunicazione l’argomento alla difesa di un mercato. Io credo che l’Europa debba fare un salto di qualità: l’Europa non è solo mercato, è e deve essere sempre di più capacità di rispettare culture, tradizioni spesso legate all’enogastronomia. In alcune nazioni europee l’uso di alcol è molto superiore alla media mondiale. È un fatto noto, per cui capisco che l’Irlanda si concentri su questo argomento. Noi sottolineiamo quanto sia necessario condannare gli eccessi, cioè spiegare a tutti i livelli che bere poco, con moderazione, non provoca danni. Noi diciamo che può portare anche benessere”.
Ancora, ha ribadito Lollobrigida, “è evidente a tutti che alcune sostanze in eccesso, all’interno dei prodotti, possono essere più dannose, ma è un fatto di misura. È il quantitativo di prodotto che si utilizza che fa la differenza. Quello che chiediamo è un’etichetta che non specifichi che “il vino danneggia la salute”, ma in cui si specifichi che quello che eventualmente fa danni è l’eccesso, spiegando anche quello che fa di positivo, un po’ come il “bugiardino” dei farmaci. È la differenza che passa tra una dicitura che in maniera imperativa dà l’idea di un prodotto negativo e un’etichetta che, invece, informa in maniera più idonea la persona. È la persona che ha capacità di discernimento: riconosciamo la soggettività delle scelte e la persona, quindi, deve essere messa in condizione di avere un’informazione completa, non parziale. E scrivere in etichetta che “il vino nuoce alla salute” è una informazione parziale”, conclude Lollobrigida.

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