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“ALLA FINE DI EXPO VORREI CHE IL MONDO DICESSE: QUANTE BELLE COSE NON CONOSCEVAMO DELL’ITALIA DEL VINO!” COSÌ A WINENEWS RICCARDO COTARELLA, ALLA GUIDA DEL COMITATO SCIENTIFICO CHE CURERÀ I CONTENUTI DEL PADIGLIONE VINO DI EXPO MILANO 2015

Italia
Riccardo Cotarella

“Alla fine di Expo vorrei che il mondo dicesse: quante belle cose non conoscevamo dell’Italia del vino!” Così a WineNews.tv Riccardo Cotarella, uno dei più celebri enologi italiani nel mondo, presidente di Assoenologi e ora alla guida del comitato scientifico che curerà i contenuti del Padiglione Vino di Expo Milano 2015, nel cuore pulsante di Expo, il Padiglione Italia, voluto dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina.

“É un incarico molto impegnativo - sottolinea Cotarella - e sulle idee ancora non ci siamo mai confrontati ufficialmente, cosa che faremo tra pochissimi giorni. Ma una cosa è certa: dobbiamo mettercela tutta, perché ci crediamo e perché è un’occasione irripetibile per molte generazioni, e se non dovessimo ottenere il massimo per il vino usciremo con un’immagine negativa, e non ce lo possiamo permetter, perché il settore si aspetta moltissimo dall’Expo 2015”.

Che cosa va raccontato, del vino italiano, ad Expo, che come ha ricordato tra gli altri il Commissario Giuseppe Sala, non è una fiera commerciale ma un evento istituzionale di confronto e di narrazione.

“Dobbiamo raccontare il vino con tutto quello che rappresenta per l’Italia, a partire da storia e tradizione, ma senza incartarci su questo, perché dobbiamo raccontare da dove siamo venuti, ma anche dove siamo arrivati e soprattutto dove vogliamo arrivare. Chi conosce l’Italia del vino all’estero, non conosce tutte le realtà che la scienza e l’amore del vino hanno fatto scoprire, negli ultimi anni, del nostro Paese. Che non è più solo Toscana e Piemonte, ma è un patrimonio di territori e di vitigni, anche nuovi, che nessun altro Paese nel mondo ha, e che però è conosciuto da pochi, dagli addetti ai lavori. Noi dobbiamo dare visibilità a tutto questo, e sarà il nostro primo impegno”.

Nel comitato è rappresentata tutta la filiera: da Federvini, con il presidente Lamberto Gancia, a Domenico Zonin, presidente di Unione Italiana Vini, da Piero Antinori, alla guida dell’Istituto Grandi Marchi, al Comitato Grandi Cru con il presidente Carlo Guerrieri Gonzaga, da Giovanni Mantovani dg Veronafiere, a Diana Bracco, responsabile del Padiglione Italia, a Raffaele Boriello, vicecapo di Gabinetto del Ministero delegato all’Expo. E c’è anche il mondo della cooperazione, chiesto espressamente da Cotarella al Ministro Maurizio Martina, rappresentato da Ruenza Santandrea, presidente del gruppo Cevico.

“La cooperazione è il mio chiodo fisso, è qualcosa che molti sottovalutano, ma che è fondamentale. Non solo perché produce e commercializza oltre il 50% della produzione italiana, e dà garanzia di reddito a tante famiglie, e quindi ha un grande merito sociale. Ma ha anche grandi meriti sul fronte della qualità, perché tanta sperimentazione si fa proprio grazie alla cantine sociali, perché sono realtà articolare e variegate, e soprattutto perché c’è la voglia e l’orgoglio di affermare che non sono più centri di ammasso, ma realtà che producono qualità”.

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