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ANCHE L’IMPRESA VINICOLA HA COMPRESO CHE UNA MAGGIORE ATTENZIONE AGLI ASPETTI SOCIO-AMBIENTALI PROCURA A LUNGO TERMINE UN MAGGIORE SUCCESSO ECONOMICO

Etica, e dunque responsabilità d’impresa (verso se stessi innanzi tutto, verso l’altro inteso come cliente e verso gli altri in senso più ampio come collettività), sono da considerare un’opportunità e non solo un vincolo. Anche per l’impresa vinicola.
Oggi il consumatore è decisamente più sensibile e critico nel suo modo di acquistare e consumare; la globalizzazione del mercato rende le imprese stesse più controllabili e comparabili; infine l’impresa, anche quella vinicola, ha compreso che una maggiore attenzione agli aspetti socio-ambientali procura, a medio e lungo termine, un maggiore successo economico. Insomma, la crescente attenzione che si è evidenziata nei confronti dei comportamenti eticamente responsabili, tuttavia, mostra come sia ancora forte la divaricazione fra etica ed economia. Tutela dell’ambiente e sicurezza per il consumatore finale rappresentano le attuali sfide, in parte già raccolte dagli imprenditori del vino più lungimiranti e consapevoli della garanzia di successo rappresentata da un modello di sviluppo in grado di interagire in armonia con la complessità storico-ambientale del nostro Paese. Tutto questo è emerso nel convegno su “Etica e impresa vinicola” a Montescudaio alla Fattoria di Poggio Gagliardo il 6 dicembre.
“Un’etica legata a regole e capacità - ha chiarito Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente - che dipendono in buona parte dalla vocazione stessa delle aziende. Un’etica propellente per la valorizzazione della professionalità, del rapporto con il consumatore, del legame con la storia e il territorio … Parlare di etica nel mondo della vitivinicoltura significa, in sostanza, recuperare il giusto equilibrio tra competitività sul mercato ed equità nei confronti del consumatore”.
Alla riflessione hanno partecipato, tra gli altri, il ministro dell’Ambiente Altero Matteoli, il direttore de “Il Vernacoliere” Mario Cardinali, il coordinatore del progetto “Etica, filosofia e teologia” della Fondazione Lanza di Padova Simone Morandini, lo scrittore Lodovico Terzi, il produttore Angelo Gaja, direttore generale della Tenuta dell’Ornellaia Leonardo Raspini e l’enologo e divulgatore scientifico Maurizio Gily.

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