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ANSA

Vino:per crisi e etilometri qualità in mini-bottiglie piace ... Dopo essere stata snobbata per anni, la mezza bottiglia sta vivendo in Italia il suo momento d’oro. Le ragioni della riscossa della mezza bottiglia sono molteplici: a partire dal difficile momento congiunturale con il conseguente crollo generalizzato dei consumi, ma anche di un salutismo sempre più diffuso e delle limitazioni imposte dai controlli anti-alcol per chi guida. Si parlerà anche di questo a Vinitaly, (a Verona dal 2 al 6 aprile). Se un tempo scegliere la mezza bottiglia al ristorante era un modo per scoprire ed avvicinare certe tipologie di vino, adesso la motivazione è legata al consumo consapevole prima di mettersi alla guida nonché al fattore prezzo; una degustazione di qualità ma senza sprechi e appagante per single o chi, magari per motivi di lavoro, si trova a mangiare fuori da solo. Chi punta con decisione sulla mezza bottiglia è Ornella Venica della Venica & Venica, griffe del Collio, che quest’anno propone due vini di punta nel formato ridotto: “Da consumatrice ed eno-appassionata ho sempre avvertito l’esigenza di poter bere un solo bicchiere di vino al ristorante, magari a pranzo, senza necessariamente ordinare un’intera bottiglia. Oggi la congiuntura economica negativa e la necessità di un consumo moderato concorrono al successo del formato da 375 ml”.
Tra i produttori di mezze bottiglie non mancano nomi noti come Angelo Gaja, Tenuta San Guido - il Marchese Niccolò Incisa della Rocchetta ha lanciato anni fa con grande successo il ‘piccolo’ Sassicaia - Pieropan, Jermann e Castello Banfi. E anche i ristoranti testimoniano in coro che proprio il formato da 375 è il più richiesto dai loro clienti.

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