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Vino: Winenews, grandi vini investimento che regge a crisi indice migliori etichette positivo nel lungo periodo ... I grandi vini da investimento si confermano uno dei migliori beni rifugio possibili sia per la bassa volatilità delle quotazioni che per i livelli di rendimento. Certo, le quotazioni in tempo di crisi scendono ma solo nel breve periodo, basti pensare che una bottiglia di Chateau Lafite può durare dai 50 ai 100 anni. Lo afferma Winenews, secondo cui il “Liv-ex Fine Wine 50 Index”, ovvero l’indice delle migliori etichette riportate nella borsa mondiale del vino, ha chiuso il 21 ottobre a 371,65, con un calo dello 0,20% in appena una settimana, che segue -7% registrato a settembre e -3,6% da inizio 2011. Ma ancora a +8,4% sul 2010. Ma se niente nell’immediato è a riparo dalla crisi, a medio e lungo periodo le cose cambiano e i vini di pregio si confermano tra i beni meno volatili tra i cosiddetti “Swag” (silver, wine, art, gold), i più importanti asset alternativi. Non è un caso che l’economista inglese Joe Roseman, ex Moore Capital Management, sostenga che gli investitori dovrebbero alimentare i loro portafogli con i nuovi asset, vini compresi, che negli ultimi 10 anni hanno dato prova di una robusta redditività, più interessanti delle stesse azioni. Le carte vincenti degli “Swag”, secondo Roseman, sono: ottima longevità, non sono associati ad oneri debitori eccessivi, sono merci trasportabili con pochi disagi e stoccabili con relativa facilità, hanno una reperibilità limitata, le loro prestazioni borsistiche sono relativamente correlate all’andamento dei mercati azionari e un default di fondi sovrani non cambierebbe nessuna delle loro principali caratteristiche.

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