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Agroalimentare: vini, in arrivo la top 10 di Drink Business ... Il Regno Unito è da sempre un (se non “il”) mercato che anticipa e segna i trend che poi fanno moda in tutto il mondo. Anche in tema di vino. E con le Olimpiadi di Londra e i 60 anni di regno della Regina Elisabetta nel 2012, l’attenzione mediatica su quel che succede Oltremanica sarà ancora più forte. Ecco perché può servire capire quali saranno i più importanti “topics” in tema enoico nel Paese. A fare la “Top 10” è la rivista “The Drink Business”, tra le più seguite di Oltremanica e resa nota da WineNews. Posizione n. 1 per la “sostenibilità”, tanto che il packaging “verde”, per molti operatori, sarà una chiave di successo. Al n. 2 l’atteso boom degli “sparkling wine” d’Inghilterra dove, negli ultimi 5 anni i vigneti sono cresciuti del 40%, con i produttori inglesi che cercheranno di far aumentare la domanda per i loro prodotti, a discapito, in parte, di italiani e francesi. Continuerà la crescita dei vini rosati, sempre più destagionalizzati e popolari, al punto da insidiare nel consumo i vini bianchi, a patto di offrire prodotti di qualità tra 10 e 12 sterline allo scaffale. Da segnalare, poi, lo “spostamento” dell’attenzione dei ricchi asiatici dai vini di Bordeaux a quelli di Borgogna, che renderà più difficile per i collezionisti inglesi accaparrarsi queste etichette, “costringendoli” a cercare vini dal miglior rapporto qualità-prezzo. C’è poi la riscossa dei vini del “Vecchio Mondo”, Italia, Spagna e Portogallo in testa, che offrono una migliore qualità-prezzo e con più “identità” sui concorrenti australiani, per esempio e cileni, anche grazie ad un euro meno valutato sulla sterlina. Il movimento dei “vini naturali” uscirà “dalla nebbia”: lo dicono i tanti sold-out degli eventi dedicati e il successo crescente delle pubblicazioni sul tema. Diminuiranno, però gli acquisti di vino nel canale “on-trade”, a favore di un più economico consumo a casa, con gli acquisti sempre più concentrati nella grande distribuzione. Dove, però, si estremizzerà ancora di più la forbice tra vini di basso prezzo e le etichette top. Senza contare che il 2012 vedrà la crescita sul mercato dei vini a più basso tenore alcolico. Il 2012, infine, vedrà lo Chardonnay scrollarsi di dosso l’immagine di vitigno ’semplice’ e solo da neofiti del mondo del vino

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