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ANSA

Londra: Winenews, wine e food italiano ? Da medaglia d’oro ... Cammineranno insieme anche alle Olimpiadi di Londra (27 luglio - 12 agosto), come spesso accade, il top dello sport italiano e quello del made in Italy in tavola, simboli dell’Italia che piace. Ma tra tante eccellenze legate strettamente ai giochi e al villaggio olimpico, la vera sorpresa è che Londra è ormai uno dei templi mondiali del cibo italiano. Sfatando il tabu "che fuori dall’Italia si mangia male italiano”, grazie agli investimenti in qualità di chef venuti dall’Italia o dalle origini italiane, che hanno ridato alla ristorazione il ruolo di ambasciatrice del made in Italy, accanto ai vini (Antinori, Argiolas, Gaja, Banfi e Frescobaldi sono le griffe più presenti nelle carte dei vini degli indirizzi per buongustai, come appurato di recente in un tour londinese di Winenews). Qualche esempio? Daniel Boulud e Heston Blumenthal, pluristellati chef ai fornelli del lussuoso “Mandarin Oriental”, l’Hotel Corinthia a Trafalgar Square, con la cucina di mare di Massimo Riccioli, ed Heinz Beck, che all’“Apsleys” del Lanesborough, hotel di sole suite ad Hyde Park, sta replicando il successo romano (con Massimiliano Blasone ai fornelli), tra i sette locali di cucina italiana premiati con la stella Michelin, accanto alla famosa “Locanda Locatelli” di Giorgio Locatelli, icona della cucina italiana di qualità, al celebre “RiverCafé” ed al “Murano” di Angela Harnett a Mayfair. Ma l’Italia spunta davvero ad ogni angolo. Da “Franco Manca” a Brixton, il patron Giuseppe Mascoli incanta con le sue pizze, e se a Milano “Princi” è conosciuto come panetteria, a Soho come una brasserie, vincitori entrambi di un oscar come “best new cheap eats”. E se i vini Frescobaldi hanno il loro angolo bar da Harrods, Alain Ducasse ha come pasticciere al “Dorchester” il napoletano Angelo Ercolano, già dalla famiglia Iaccarino sulla penisola sorrentina, mentre il vino, dal giapponese “Roka” è di competenza di Matteo Duri. E poi si va da “Polpo”, in stile bacaro veneziano, al “Bocca di lupo”, dove si mangia il cappon magro, mentre il “Latium” di Maurizio Morelli è l’eccellenza della pasta, e al bellunese “Dolada”, a Mayfair, Riccardo De Prà punta sui prodotti bio garantiti Slow Food. Che si trovano anche al Borough Market, il mercato “rionale” più famoso di Londra.

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