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Vino: Cina, Russia e Brasile i mercati del futuro WineNews anticipa ricerca Luiss ... Cina, Russia e Brasile sono le future terre promesse del mondo del vino, da conquistare attraverso approcci diversi, che tengano comunque conto del ruolo crescente della Gdo e dell’e-commerce. A svelare alcuni trend del settore è una ricerca condotta da Gabriele Micozzi, docente di marketing alla Luiss e all’Università Politecnica delle Marche, i cui risultati sono stati anticipati da WineNews. Lo studio, condotto su un campione internazionale di 10 mila operatori e consumatori, evidenzia un tasso di crescita a due cifre per il vino italiano nei mercati cinese (+36%), russo (+28%) e brasiliano (+24%). Nel primo caso, a spopolare saranno rossi di “grande dolcezza” e biologici; in Russia i bianchi più alcolici e strutturati; in Brasile i vini eleganti e “divertenti”. Trasversale sarà l’aumento di spazio del bio (+48% l’anno) e del segmento autoctono (bio+autoctono +56%). A livello di canali distributivi, la gdo dovrebbe aumentare il suo peso del 22%, l’e-commerce del 42%. Eppure, avverte la ricerca, il 78% delle aziende sembra essere impreparata a cogliere queste nuove opportunità. Crescerà anche la competizione: la Francia rimarrà il nostro primo “avversario”, ma nei prossimi tre anni conquisteranno posizioni i vini argentini (+24%), cileni (+22%), africani (+18%) e australiani (+16%). Entro il 2016 si assisterà inoltre ad un crollo della carta stampata (-64%) a favore di internet quale guida per i consumi. Anche in questo caso le cantine d’Italia dovranno lavorare per migliorare la comunicazione. E se oggi il vino mondiale viene scelto soprattutto in base ai territori d’origine (69%), ai vitigni (46%), ai premi (42%), all’influenza delle campagne stampa (40%) e al web (38%), in futuro i consumatori cercheranno soprattutto nuovi luoghi di consumo (44%), nuovi territori (41%), nuove forme di comunicazione sul web (38%), bottiglie ed etichette (36%).

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