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ANSA

Vinitaly:business e voglia relax,vigne parlano più straniero. Esperto immobili,inglesi amano Toscana, Salento attrae tedeschi ... Che sia per business, o semplicemente per assicurarsi un buen ritiro da sogno, o magari per entrambe le cose, fatto sta che, negli ultimi anni, sono aumentate le proprietà vinicole finite nelle mani di investitori stranieri. Ultimo caso, quello di Vignamaggio, nel Chianti Classico, costruita dalla famiglia Gherardini, la famiglia di “Monna Lisa”, intorno al 1300, acquistata da un gruppo di imprenditori sudafricani. L’elenco potrebbe essere lunghissimo - osserva una nota di VeronaFiere che ha prodotto lo studio in vista dell’avvio di Vinitaly dal 6 al 9 aprile - con investitori singoli, oppure fondi di investimento o cordate di vari Paesi. “L’interesse degli acquirenti stranieri per gli immobili di lusso in Italia negli ultimi anni è cresciuto in maniera importante - spiega Andrea Polo, direttore comunicazione Gruppo Immobiliare.it - Dal 2009 ad oggi la percentuale degli stranieri, sul totale degli acquirenti di immobili di lusso in Italia è salita di quasi il 24%, rappresentando ormai oltre l’11% del totale. Riguardo gli investimenti immobiliari in zone vinicole italiane di pregio, va fatta una distinzione fra chi compra per trascorrere una sorta di vacanza e chi, invece, decide di cambiare vita avviando un’attività economica. I primi cercano immobili grandi, ma non giganteschi e, se decidono di fare i “viticoltori”, prediligono le offerte che includono terreno con vigneti già avviati; chi invece vuole cambiare vita, e magari investire i risparmi della liquidazione, si orienta tanto su piccole aziende avviate quanto su casali da trasformare in agriturismi”. Quanto alle zone preferite, sottolinea Polo, “gli inglesi amano la Toscana, con il Chianti in prima linea. I tedeschi, da sempre amanti del Nord Italia, hanno dimostrato un interesse crescente anche per il Salento, mentre i cittadini francesi prediligono le aree vinicole del levante ligure. Una menzione per il Conero. Nell’ultimo triennio le ricerche di immobili di lusso in questa area sono aumentate di oltre il 30%”. Secondo un’indagine del sito www.WineNews, nei Comuni del vino tra i più famosi d’Italia, gli stranieri arrivano a costituire il 10% della popolazione totale (con punte anche del 14%), dato più alto della media italiana, in cui l’incidenza percentuale degli stranieri sulla popolazione complessiva si attesta al 7,4%. La percentuale degli stranieri arriva al 14% in Toscana, tra i vigneti di Brunello a Montalcino e di Morellino a Scansano, tra i filari dei vini trentini a San Michele all’Adige ed altoatesini a Bolzano, e nella “patria” del Lambrusco a Modena; che si assesta intorno al 12%, da Barolo a Barbaresco a Guarene, in un’altra importante regione del vino italiano come il Piemonte, ma anche in Friuli, a Casarza della Delizia e, ancora in Toscana, a Suvereto; passando per il 10%, in media, che si registra in Comuni come Castelvetro di Modena, i trentini Lavis e Mezzocorona, a Jesi, dove nasce il Verdicchio marchigiano, e a Valdobbiadene, cuore del Prosecco, a Manzano nei Colli Orientali del Friuli e a La Spezia nelle Cinque Terre; che va dall’8 al 9%, in grandi terroir come Bolgheri, a Castagneto Carducci, nel Chianti Classico a San Casciano in Val di Pesa, e del Sagrantino a Montefalco, passando per quelli del Nobile a Montepulciano, della Vernaccia a San Gimignano, in Valtellina a Sondrio e delle bollicine di Franciacorta ad Erbusco, ma anche a Bardolino ed Orvieto, Morro d’Alba e ad Aosta, fino ad Appiano sulla Strada del Vino ancora in Alto Adige; una percentuale che, infine, è di poco superiore alla media nazionale in Veneto, tra i vigneti dell’Amarone della Valpolicella a Negrar e del Soave a Soave, e, nelle Marche, ad Offida, dove nasce il Rosso Piceno.

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