Se è vero che il Sagrantino risiede a Montefalco da diversi secoli, è altrettanto certo che la fama del vino è una conquista piuttosto recente. Ne consegue che critica e appassionati hanno scarsa confidenza con le potenzialità evolutive di questo rosso, giudicando con sguardo ravvicinato quello che andrebbe scrutato all’orizzonte. Insomma, bisogna abituarsi a valutare il Sagrantino come un vino che non può (e non deve!) esprimere il suo meglio al momento della commercializzazione, a soli trenta mesi dalla vendemmia. Tra i produttori storici della tipologia, in grado di camminare a ritroso negli anni con sufficiente sicurezza, un posto di riguardo spetta a Filippo Antonelli. I suoi vini possiedono una impostazione stilistica intrigante, personale e all'insegna dell'eleganza. La versione 1997 mostra profumi ancora giovani ben ancorati a richiami terrosi e minerali, solo un po’ caldi ma figli fedeli dell’annata. In bocca, il vino è pieno, dolce, dotato di buona acidità e serrata trama tannica.
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