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ANTONIO CALÒ, PRESIDENTE DELL’ACCADEMIA ITALIANA DELLA VITE E DEL VINO: “SARANNO I VITIGNI ITALICI A TRAGHETTARE IL VINO ITALIANO FUORI DALLE SECCHE DELLA CRISI”

“La lettura del passato dice che abbiamo avuto altri momenti difficili, poi superati: il settore vitivinicolo italiano possiede infatti tutti gli strumenti necessari per uscire brillantemente dalla crisi”. Ne è convinto il professor Antonio Calò, presidente dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, la più importante e prestigiosa istituzione nazionale del settore vitivinicolo, che, in vista del Vinitaly (Verona, 2/6 aprile) esprime ottimismo “di fronte alla difficile congiuntura economica in corso e ai suoi riflessi sul mondo del vino”.

“Il mondo italiano del vino - spiega il professor Calò - ha tradizioni, condizioni naturali, vitigni, esperienze, capacità per esprimere prodotti non omologati, originali e di ottima e moderna qualità. Abbiamo sia le conoscenze di base che quelle tecnologiche necessarie. Se sapremo unire alcuni comprensori, potremo avere anche masse critiche che permettano ottimi rapporti qualità/prezzo”.

“Nel mondo di oggi, prosegue il presidente dell’Accademia, il ruolo del vino nell’alimentazione è completamente cambiato: in passato, il vino era considerato soprattutto un alimento necessario per l’apporto di calorie; ora non è più così e per questo siamo scesi da 120 a 50 (e anche meno) litri di consumo pro capite all’anno; siamo su una via irreversibile e dobbiamo percorrerla senza esitazioni, cogliendo e valorizzando le opportunità che vi si incontrano”.

“Aspetto Vinitaly - spiega ancora Antonio Calò - per verificare se le lodevoli iniziative degli scorsi anni hanno sortito gli effetti sperati, con attenzione al patrimonio impareggiabile dei vitigni italici che caratterizzano la produzione italiana, facendola apprezzare dai consumatori sui mercati di tutto il mondo. Sono sicuro che sarà proprio la consapevolezza dell’importanza di una via italiana al vino a traghettarci fuori dalle secche della crisi”.

L’Accademia Italiana della Vite e del Vino è stata costituita il 30 luglio 1949 dal Comitato Nazionale Vitivinicolo, con decreto firmato dall’allora Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, ed eretta a Ente Morale il 25 luglio 1952. L’Accademia attualmente comprende 555 membri suddivisi tra Onorari, Ordinari, Corrispondenti italiani, Corrispondenti stranieri e Soprannumero. Ciascuna categoria è a numero chiuso.

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