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BATTESIMO PER LA CANTINA “ROCCA DI FRASSINELLO” DI PROPRIETA’ DELL’EDITORE-VIGNAIOLO PAOLO PANERAI E PROGETTATA DALL’ARCHITETTO RENZO PIANO ... LA MAREMMA CONSOLIDA IL PRIMATO DI OSPITARE NEL SUO TERRITORIO UNA VERA E PROPRIA GALLERIA A CIELO APERTO

Vernissage alla cantina di Rocca di Frassinello, la dependance maremmana di Paolo Panerai, giornalista, editore e vignaiolo, già proprietario del Castellare di Castellina nel territorio del Chianti Classico. Il progetto è stato realizzato dall’architetto di fama mondiale Renzo Piano, convinto a cimentarsi in questa nuova esperienza dall’amicizia quarantennale con Panerai (una amicizia, nata a Genova dove il fondatore di Class Editori cominciava la sua carriera di giornalista a Il Secolo XIX e Piano era alle sue prime armi come architetto).
La cantina si trova vicino a Giuncarico, nel comune di Gavorrano, in piena Maremma, ed è edificata in un anfiteatro naturale, a pochi chilometri dal mare di Castiglione della Pescaia. Il progetto ideato da Piano si sviluppa soprattutto sotto terra, dove due livelli distinti incorniciano la barriccaia (dove la movimentazione delle barriques avviene attraverso bracci telescopici progettati ad hoc), ospitando la tinaia in acciaio, il magazzino e l’imbottigliamento. Fuori una torre, ed ai suoi piedi una sorta di piazza a cielo aperto, rivestita in cotto, sulla quale avviene il ricevimento delle uve. Al centro, orientato verso nord, un pavillon in vetro trasparente, con profili disegnati ad hoc in acciaio satinato, dedicato al ricevimento, alla vendita diretta, alle attività commerciali, ma anche alla musica o a mostre visive.
Oltre alla prima volta di Renzo Piano come architetto di una cantina, questo progetto rappresenta anche la prima joint-venture tra l’Italia e la Francia in ambito vitivinicolo, sancita dall’incontro fra l’esperienza di Castellare di Castellina e la holding Domaines Barons de Rothschild, proprietaria, fra l’altro, di Chateau Lafite.
Con questa ulteriore perla dell’architettura enologica, che sarà inaugurata domani, la Maremma consolida un primato insolito: quello di ospitare nel suo territorio costiero una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto. Partendo, infatti, da Gavorrano, proprio con la cantina firmata da Renzo Piano, e risalendo verso Bolgheri è possibile, infatti, incontrare la Cantina Petra realizzata da Mario Botta a Suvereto e quella di prossima realizzazione disegnata da Gae Aulenti per la Tenuta di Biserno di Lodovico Antinori.

Il ritratto - I vini di Rocca di Frassinello
L’obiettivo è l’eccellenza. Questione di buon gusto. E di passione per le vigne e per il vino. È con questo spirito che il giornalista editore vignaiolo Paolo Panerai, ricco di una interessante esperienza nel Chianti Classico con il suo Castellare, sei anni fa scelse la Maremma, nella zona di Giuncarico, per creare Rocca di Frassinello.
Una nuova azienda che già quest’anno ha proposto tre vini: Poggio alla Guardia, Le Sughere di Frassinello, e Rocca di Frassinello, frutto della composizione di uve diverse come il Sangioveto, il Merlot, il Cabernet Sauvignon.
È il 2001 l’anno di nascita di Rocca di Frassinello, la prima joint-venture tra l’Italia e la Francia nell’ambito vitivinicolo. L’incontro tra l’esperienza di Castellare di Castellina e la holding Domaines Barons de Rothschild, proprietaria anche di Lafite. Circa 500 ettari, dei quali 280 a seminativo e il rimanente a bosco, mentre i vigneti sono poco meno di 80 ettari, su un programma a medio-lungo termine di 125.
L’enologo è Christian Le Sommer, winemaker anche dei vini di Domaines Barons de Rothschild fuori dalla Francia, di casa per otto anni a Château Lafite e per 13 anni alla direzione di Château Latour, nel regno del Bordeaux.
La prima vendemmia vera è stata la 2003. Centottanta ettolitri che Cellai e Le Sommer hanno giudicato in parte degni di un’etichetta speciale, Primus di Frassinello. Riservato tutto ai sottoscrittori del prestito obbligazionario Unicredito-Rocca di Frassinello con warrant, cioè con diritto di acquistare al prezzo ex cantina sei bottiglie per ogni obbligazione, Primus di Frassinello è stato consegnato in settembre 2005. Una cassa (da 6 bottiglie) di Primus è stata poi aggiudicata in asta da Pandolfini a Firenze a 750 euro (il prezzo base era di 350-400 euro, contro un prezzo d’acquisto di 180 euro).
Sulla cima, come quella della collina che ne dà il nome, Rocca di Frassinello, le grand vin secondo la classificazione bordolese. Superbo, un vino che coniuga forza, intensità, eleganza, con tannini morbidi che lo rendono rotondo in bocca. Invecchia a lungo in barrique ed in bottiglia. “Non mi era mai capitato di avere così presto un vino di tale qualità e di questa eleganza. Rocca di Frassinello 2004 è un vino da grande competizione”, spiega Le Sommer. “È un vino unico della zona. L’espressione massima del Sangioveto. Freschissimo nell’acidità, floreale nella composizione aromatica, con una nota di balsamico, una sorta di esasperazione del floreale”, aggiunge Cellai.
Quasi una sfida ai due grandi “re” di Bolgheri. Interessante anche la politica commerciale seguita dall’azienda che propone a prezzi più che accessibili ex cantina 6 euro per Poggio alla Guardia, 9,90 euro per Le Sughere di Frassinello e 16,90 euro per Rocca di Frassinello. La produzione? 130.000 bottiglie della vendemmia 2004, 180.000 quelle della vendemmia 2005; a regime sono previste 400.000 bottiglie.

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