I consumi alimentari stanno subendo una fase di stagnazione a causa dell’inflazione, ma il canale Horeca ha dimostrato una grande capacità di ripresa dopo le difficoltà della pandemia. Nel 2023, la spesa destinata ai consumi fuori casa ha raggiunto il 5,7% del budget familiare, segnando il valore più alto degli ultimi dieci anni. Il canale Horeca ha raggiunto un valore complessivo di 72 miliardi di euro con oltre 3,4 milioni di occupati, ricoprendo un ruolo chiave per l’agroalimentare italiano, che secondo i dati Italgrob, ha un valore di 261 miliardi di euro, di cui 185 nel food & beverage. Il settore sta attraversando un’importante fase di trasformazione, spinta da nuove abitudini di consumo e dall’evoluzione tecnologica. La digitalizzazione, la sostenibilità e l’evoluzione delle abitudini di consumo sono i principali driver del cambiamento. L’implementazione dell’intelligenza artificiale per migliorare l’esperienza dei clienti e ottimizzare la logistica, insieme alla crescente attenzione per la salute e la nutrizione, e l’adozione di modelli di business più sostenibili, costituiscono le fondamenta per una ripresa solida e duratura. Il canale Horeca, in particolar modo, svolge un ruolo chiave nella valorizzazione dei prodotti agroalimentari italiani, promuovendone la qualità sia a livello nazionale che internazionale, e contribuendo alla diffusione dell’eccellenza gastronomica del Paese. Visione emersa dall’evento “Fuori Casa: l’ora del cambiamento! Politiche e strategie per una ripresa sostenibile”, organizzato dalla stessa Italgrob, la Federazione Italiana dei Distributori Horeca, andato in scena, nei giorni scorsi, alla Fiera di Rimini, nel “Beer & Food Attraction”, e che ha rappresentato un’importante occasione di confronto sulle prospettive del settore Horeca e sul suo ruolo chiave nella filiera agroalimentare italiana.
Tra i principali fattori di criticità ci sono le tensioni geopolitiche, in particolare le relazioni tra Usa e Cina, e le preoccupazioni demografiche: l’Europa si avvia verso un declino della popolazione di 40 milioni di abitanti entro il 2050, con l’Italia che potrebbe perdere circa 6 milioni di residenti. Anche i cambiamenti climatici rappresentano una sfida cruciale. Il 2024 è stato il primo anno in cui le anomalie termiche globali hanno superato +1,5 gradi centigradi dei livelli preindustriali, con l’Italia che ha registrato un incremento ancora maggiore (+2,95 gradi centigradi). La crescente frequenza di eventi climatici estremi ha causato danni economici significativi, posizionando l’Italia al terzo posto nell’Unione Europea per perdite economiche legate al clima nel 2023.
Tuttavia, prosegue Italgrob, accanto a queste criticità, emergono segnali positivi. Il mercato del lavoro italiano ha registrato una crescita record dell’occupazione, superando 24 milioni di occupati a settembre 2024, il livello più alto dal 1977. Il calo del numero di Neet (giovani che non studiano né lavorano) è stato particolarmente marcato in Italia (-7,4 punti percentuali in quattro anni), con un miglioramento superiore alla media europea. Inoltre, il Pnrr potrebbe portare a una crescita dell’11,5% del Pil entro il 2035, mentre l’Italia si conferma il secondo Paese in Ue per bilancia commerciale manifatturiera. L’export agroalimentare - continua la Federazione - ha raggiunto 69,2 miliardi di euro nel 2024 (+8% in valore sul 2023, secondo i dati Istat), di cui 60 miliardi di euro di food & beverage (F & B), con un aumento del +68,5% sul 2015, consolidando l’Italia come leader nella produzione di qualità, con ben 856 produzioni certificate, il numero più alto in Europa. Il prodotto più esportato è risultato il vino davanti all’ortofrutta trasformata, ai formaggi, alla pasta e agli altri derivati dei cereali, frutta e verdura fresche, salumi e olio d’oliva.
“Il settore agroalimentare rappresenta un’eccellenza indiscussa del nostro Paese, un pilastro della nostra identità e del nostro sistema economico. Le istituzioni sono costantemente impegnate a sostenerlo e promuoverlo, sia a livello nazionale che internazionale. In questo contesto - ha detto Mirco Carloni, presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati - il canale Horeca riveste un ruolo strategico fondamentale, contribuendo in maniera significativa alla crescita economica e alla valorizzazione del made in Italy. Il fuori casa non è solo sinonimo di socialità e convivialità, ma incarna anche tradizione, innovazione e sostenibilità, elementi chiave per il futuro del nostro sistema imprenditoriale. Credo che qualunque azione avviata per supportare lo sviluppo di questo ambito della distribuzione nazionale aiuti anche a rafforzare i piccoli produttori agricoli sui mercati. Eventi come questo rappresentano un’importante occasione per riflettere sul presente e pianificare il futuro del comparto, che è essenziale per promuovere e valorizzare i prodotti agroalimentari italiani nel mondo”. Per Antonio Portaccio, presidente Italgrob, “il settore dei consumi fuori casa sta vivendo un momento cruciale, messo alla prova dall’incertezza economica e dalla carenza di personale nella ristorazione e nel turismo. Tuttavia, chi opera nell’Horeca è determinato a innovare e rilanciare un comparto che rappresenta un’eccellenza del made in Italy e un motore per il turismo. Italgrob è pronta a supportare questo cambiamento, aggregando la filiera e promuovendo la crescita professionale del settore. Serve un cambio di passo: solo ripensando strategie e investendo su talento e risorse potremo garantire un futuro solido e sostenibile per l’Horeca”. “Il settore Horeca ha dimostrato una straordinaria capacità di adattamento e resilienza anche nei momenti più difficili. Oggi, grazie a eventi come questo - ha concluso Dino Di Marino, dg Italgrob - abbiamo l’opportunità di confrontarci e costruire insieme un percorso di crescita sostenibile. Lo speciale elenco dei distributori Horeca e la definizione ufficiale di “Operatori della distribuzione Horeca”, inseriti nel Disegno di legge sulle piccole e medie imprese promosso dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, sono un riconoscimento fondamentale che contribuirà a migliorare l’offerta di servizi e prodotti, innalzando gli standard qualitativi dell’intera filiera. Dobbiamo lavorare affinché il comparto possa beneficiare pienamente delle risorse del Pnrr e delle nuove tecnologie, continuando a valorizzare il made in Italy. La collaborazione tra aziende, istituzioni e associazioni sarà essenziale per affrontare il futuro con determinazione”.
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