BERE BENE SOTTO 8 EURO: OSCAR ALLA CANTINA DI TERMENO E FALESCO. CERNILLI (GAMBERO ROSSO): "I PRODUTTORI CONTINUANO IMPERTERRITI NELL’AUMENTO INDISCRIMINATO DEI PREZZI, A DISPETTO DELLA CRISI EVIDENTE DEL MERCATO DEL VINO"

L'Almanacco del Berebene del Gambero Rosso (edizione n. 14) è una sorta di vademecum per chi vuole avere il piacere di consumare vini di qualità, magari nei pasti di tutti i giorni, ma senza spendere cifre folli: per il 2004 gli esperti hanno selezionato ben 3.706 vini fra bianchi, rossi e rosati entro gli 8 euro, individuando 447 etichette meritevoli dell'oscar qualità/prezzo. Due soli i vini dell'Oscar qualità/prezzo nazionale: l'Alto Adige Sauvignon della Cantina Produttori di Termeno e il Vitiano della cantina Falesco (di proprietà dei fratelli Cotarella).
“Sono sempre di più - afferma il team del “Gambero Rosso” - gli oscar assegnati alle cantine sociali, aziende che sanno conciliare perfettamente quantità e qualità, mantenendo anche un giusto prezzo sul mercato. Sono, infine, in costante crescita i vini che provengono completamente o in buona parte da vitigni autoctoni, che parlano del territorio dal quale provengono e che sono facilmente riconoscibili”.
Ma qual è il bilancio complessivo dell'ultima vendemmia presa in esame? Luci ed ombre: il 2002 è stata un’annata difficile per la maggior parte della vitivinicoltura italiana (eccetto l’Alto Adige e Sicilia) a causa dell’estate segnata dal maltempo, con una notevole diminuzione della quantità di vino prodotta, passata da oltre 52.000 ettolitri a 44.604; la raccolta più scarsa degli ultimi 30 anni, cui ha fatto eco un millesimo controverso anche dal punto di vista qualitativo.
“Il problema principale nella selezione delle etichette - spiega Daniele Cernilli, che ha guidato il team del “Gambero Rosso” - è stato quello dell’aumento indiscriminato dei prezzi che molti produttori continuano imperterriti a proporre ad ogni nuovo listino, a dispetto della crisi evidente che sta attraversando il mercato vinicolo mondiale. Una tendenza riscontrabile in tutta Italia, con un paio di lodevoli eccezioni come l'Alto Adige e le Marche, dove tanti produttori, piccoli e grandi, hanno compreso come l’abbinamento di buona qualità e prezzo corretto sia la carta vincente”.