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Bere un caffè nel bar amato da Ungaretti: il 7 ottobre è la Giornata dei “Locali Storici d’Italia”

Un circuito museale che racchiude memoria, arte e architettura, ma anche l’eccellenza enogastronomica del Paese. Vittorio Sgarbi primo Ambasciatore 

Sorseggiare un cappuccino nel locale in cui Umberto Eco ha ambientato il suo romanzo “Il Cimitero di Praga”, fare uno spuntino nel bar in cui si sedeva Giuseppe Ungaretti o sedersi al tavolo del caffè preferito da Hemingway: il 7 ottobre si festeggia la Giornata dei “Locali Storici d’Italia”, una straordinaria rete di oltre 200 indirizzi - con il Patrocinio del Ministero della Cultura - che rappresenta una sorta di circuito museale d’Italia: in programma degustazioni e visite guidate, volte a conoscere le mille storie che li contraddistinguono. Anche quest’anno le attività sono gratuite, basta prenotare sul sito. Tutti hanno almeno un secolo di vita alle spalle e sono stati frequentati da re e regine, principi e imperatori, filosofi e artisti, scrittori e politici, musicisti e compositori, attori e registi. Ma sono anche luoghi in cui vivono ricchezze gastronomiche uniche e dove l’eccellenza ha radici profonde e antiche. Quest’anno l’Associazione dei “Locali Storici d’Italia”ha nominano come suo primo Ambasciatore Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte e Sottosegretario alla Cultura.
I Locali Storici vantano pagine di straordinaria memoria italiana, tenuta sempre viva grazie alla cura e alla passione di chi, ogni giorno, spesso anche da oltre sette generazioni, ne preserva la ricchezza e il valore. Hanno fatto sognare generazioni di italiani e di turisti e ancora oggi continuano a farlo, con le loro immutate atmosfere e bellezze, come il Florian a Venezia, il Gambrinus a Napoli, il Cambio a Torino e le decine e decine d’altri, in tutte le regioni italiane, nelle grandi città come nei piccoli centri.
Infinite le storie e gli aneddoti che li riguardano: il cuoco-bersagliere del generale Lamarmora nella Guerra di Crimea, il pesto ufficiale dei Papi, lo stesso che Frank Sinatra si faceva spedire in America e che Pavarotti portò per una tournée di un mese in Cina. E, ancora, l’hotel dove Hitchcock studiò alcune riprese di “Caccia al ladro” e dove la scala ellittica lo ispirò per “Vertigo”; dove Giò Ponti ha firmato la prima piscina con acqua di mare; dove Silvio Pellico passò la sua ultima notte di libertà; l’hotel che ospitò nel Settecento Mozart nel suo primo viaggio in Italia e dove Hemingway ha immaginato “Addio alle armi”, o dove il poeta americano Henry Wadsworth Longfellow curò, nel 1867, la prima traduzione in lingua inglese della “Divina Commedia”.
Vittorio Sgarbi ha commentato: “sono particolarmente felice di essere stato nominato primo Ambasciatore dei “Locali storici d’Italia”. Sono luoghi legati alla memoria e al piacere, li ho visti forse tutti, fanno parte di un percorso che ognuno di noi noi ha vissuto. Qui la storia passa insieme al tempo del presente ed è giusto che ci sia particolare attenzione da parte del Ministero della Cultura, perché non sono meno importanti dei Musei. I locali storici d’Italia sono parte della musica, della letteratura, della poesia, del teatro, e l’Associazione nazionale con le sue iniziative compie un’azione importante di garanzia e conservazione non solo dei luoghi fisici, ma anche di tutela della memoria. Sono dei veri e propri musei dell’ospitalità”.
La cartolina ufficiale della Giornata 2023 dei “Locali Storici d’Italia” è stata disegnata dall’artista Giulio Priano, alias Guzio, e raffigura due giovani di oggi, che si incontrano in un Locale Storico, scambiando due chiacchiere con dei baristi d’eccezione: Giuseppe Verdi e Giuseppe Garibaldi.

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