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“RUFFINO CARES”

Bere vino come forma di piacere e simbolo dello stare insieme: il bere responsabile secondo Ruffino

A Firenze, nei mercoledì d’estate, il vino in un contesto diverso e responsabile, tra eros, rock, Caterina dei Medici e Divina Commedia

La convivialità, la condivisione, le tavolate, il pranzo della domenica, un fiasco di vino da spartire con le persone a cui si vuole bene: non è una prospettiva idilliaca ed irrealizzabile, ma il contesto migliore per godere davvero di una bottiglia di vino, la situazione che ognuno ogni wine lover, specie i più giovani, dovrebbe ricreare, ricordando che bere vino deve significa elevarsi nel piacere dello stare insieme e non isolarsi negli eccessi. È l’idea su cui si incardina “Ruffino Cares”, progetto di sensibilizzazione al bere responsabile ma che vuole essere anche un contenitore sempre aperto, che si arricchirà col tempo di nuove idee e spunti, non solo per la sensibilizzazione al consumo di vino responsabile e, in futuro, degli altri pilastri della responsabilità sociale aziendale (la beneficenza e la produzione sostenibile), promosso dalla griffe del vino toscano insieme al Comune di Firenze, con Palazzo Vecchio a fare da cornice alla presentazione di ieri con Dario Nardella, sindaco di Firenze, e Sandro Sartor, amministratore delegato di Ruffino.
Luogo di elezione delle iniziative di “Ruffino Cares”, sarà la Piazza dei Tre Re, nel cuore della città, dove ogni mercoledì d’estate saranno organizzate delle chiacchierate attorno a un calice, dove discutere, divertendosi, di vino ed eros, di rock, delle buchette del vino, di Caterina dei Medici, della Divina Commedia e di tanto altro: degustazioni funzionali a collocare il vino e il suo assaggio in contesti “naturalmente responsabili”. Inoltre, in Piazza dei Tre Re per tutta l’estate e durante alcuni grandi eventi dell’estate fiorentina ci saranno anche delle biciclette speciali a marchio #ruffinocares, per portare avanti il tema della sensibilizzazione pedalando verso il grande pubblico della notte fiorentina: nei panieri di cui sono state dotate vi saranno dei visori speciali, per simulare lo stato di ebbrezza, ma anche degli opuscoli informativi sulle buone pratiche di approccio al vino e degli etilometri.
“L’idea su cui si sviluppa Ruffino Cares - spiega Sandro Sartor, amministratore delegato di Ruffino - è quella di provare a educare a gustare il vino ancorandolo ai sistemi relazionali che ci appartengono quasi geneticamente e per i quali, come italiani, siamo invidiati e imitati in tutto il mondo. Riteniamo del resto che il vino sia una delle più alte espressioni del nostro vivere italiano e uno dei fondamenti della nostra civiltà ma che, tuttavia, lo si debba sempre trattare e rispettare in quanto bevanda a base alcolica e come tale quindi potenzialmente dannosa se consumata in modo irresponsabile”. Come ha raccontato il sindaco Dario Nardella, “il bere non deve mai andare di pari passo con lo sballo, ma piuttosto con la socialità e col piacere dello stare insieme. Siamo convinti che questo progetto da parte di una delle più grandi aziende di produzione vitivinicola possa educare ai concetti di responsabilità e consapevolezza. Il vino del resto è uno dei prodotti che più si associa alla cultura italiana e sorseggiare un bicchiere di vino non deve essere un gesto automatico o superficiale ma una scelta moderata e consapevole”.

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