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BEVANDE: NEL 2008 -3,65% CONSUMI FUORI CASA VINO E BIRRA

La crisi investe anche i consumi di bevande fuori casa che, nel 2008, hanno registrato un calo del 3,65%. Lo ha comunicato il Cda (Consorzio Distributori Alimentari) che ha realizzato l’indagine per la Mostra Internazionale dell’Alimentazione (Rimini, dal 14 al 17 febbraio). Su 22.000 pubblici esercizi italiani, il calo è stato del 2,15% nel Nord Ovest, dell’1,65% al Centro, del 3,06% al Sud e del 6,30% nel Nord Est.

La crisi, spiega una nota, sembra colpire di più i locali del tempo libero serale, dove la contrazione segna un 7,30%, trascinato dal drastico calo dei consumi di alcolici (-18,36% delle birre, -10,05% dei vini speciali, -4,78% dei superalcolici) dovuto all’inasprimento delle sanzioni per la guida in stato di ebrezza e l’ulteriore riduzione del tasso alcolemico consentito.

Negativa anche la situazione degli altri canali: per i bar tradizionali, il calo si attesta sul 3,12%; un po’ meglio la ristorazione che fa registrare un -2,71%. A risentire di questo crollo dei consumi sono le birre (con un calo che sfiora il 10% e picchi del -18% nei locali serali), e i ready to drink, con una media del -20,17%.

Ma anche i vini cosiddetti speciali (-6%), gli aperitivi monodose (-6,65%) e i succhi di frutta (-4,30%) stanno vivendo una stagione di crisi, in particolare nel canale del tempo libero serale, dove si registrano invece percentuali positive su acqua (+1,67%), bibite piatte (+2,48%) e gasate (+0,47%) ed energy drink (+5,04%).

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