La campagna en primeur 2021 di Bordeaux è ormai conclusa, con gli chateaux che hanno messo sul mercato i propri vini ed un mercato che, almeno per ora, ha risposto con una certa freddezza. Da una parte, un modello che, da tempo, non gode di buona salute, dall’altro un’annata non entusiasmante, destinata più alla tavola che all’invecchiamento decennale in cantina, considerata dalla critica internazionale non all’altezza delle ultime, e arrivata sul mercato a prezzi mediamente in linea con la 2020, vendemmia però di tutt’altro spessore. I giudizi della critica, tra i tanti elementi che determinano i prezzi decisi dai produttori, hanno un peso specifico enorme, perché sintetizzano freddamente il potenziale - e quindi il valore - dell’annata.
Che, a sua volta, è il frutto dell’andamento meteorologico in vigna, la variabile con cui ogni vignaiolo deve fare i conti, e che più di ogni altra caratterizza stilisticamente - al netto delle infinite e diverse interpretazioni - l’annata di un determinato territorio. Variabili e dati meteo, tornando alla 2021 di Bordeaux, analizzati (anche per il Liv-ex, come scrivemmo qui: https://winenews.it/it/lannata-2021-di-bordeaux-tra-andamento-stagionale-e-mercato-dei-fine-wines_468441/) da Saturnalia, che già nel novembre 2021 l’avevano definita un’annata eterogenea. Andando anche oltre, perché dal 2018, grazie all’intelligenza artificiale Saturnalia sfrutta i dati meteo e vegetativi - acquisiti tramite satelliti - per derivare il “Saturnalia Vintage Score”, voti basati sulla stagione vegetativa delle uve, e quindi sulla loro qualità potenziale alla fine della vendemmia. Nulla a che vedere, perciò, con i punteggi della critica, ma è comunque interessante analizzare la distanza che li separa dai punteggi di Saturnalia.
A prima vista, sembra che i voti di Saturnalia siano mediamente più alti di quelli della critica. Approfondendo la questione, però, emerge come la media della deviazione assoluta (valore assoluto della differenza tra il Saturnalia Vintage Score e la media di tutti i critici) è di 1,68 punti, con il 77% dei vini che presentano una deviazione minore di 2,5 punti. In media, lo score di Saturnalia risiede in un intervallo di +/- 1,7 punti di differenza rispetto alla media dei critici, facendone un modello tutto sommato credibile ed affidabile. Nel 2020, la deviazione assoluta media era di 1,52 punti, con un 83% dei vini che presentavano una deviazione minore di 2,5 punti. C’è una distanza maggiore, rispetto ai giudizi della critica, dovuta con ogni probabilità all’estrema eterogeneità dell’annata 2021, che ha portato una enorme variabilità proprio nei punteggi dei diversi critici, con differenze comprese tra i 3 e addirittura i 16 punti sullo stesso vino. La maggior parte dei voti sono concentrati in un intervallo di 5-8 punti, e la distribuzione del 2021 è centrata su un intervallo compreso tra 6 e 7 punti e più ampia rispetto alla 2020, più omogenea e centrata su un intervallo tra 5 e 6 punti.
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