Un visionario ante litteram: con questa motivazione, Massimo Bottura, fondatore di Osteria Francescana (Tre stelle Michelin), che, nelle settimane scorse, ha messo a tavola i grandi della Terra riuniti in Puglia per il G7, servendo loro i piatti iconici del made in Italy, si piazza al primo posto della classifica “Most Powerful Chef” 2024, edizione n. 1, stilata dalla rivista Forbes Italia. Insieme a lui, sul podio, Antonino Cannavacciuolo, per “la grande cucina e la capacità di raccontarla”, e la famiglia Cerea, simbolo della “cucina della gioia”. Nella sua classifica Forbes ha messo in fila 25 chef italiani di fama internazionale, insieme ad altri 8 che sono stati insigniti di riconoscimenti speciali (Heinz Beck, Alfonso Iaccarino, Fulvio Pierangelini, Pino Cuttaia, Michele Spadaro, Diego Rossi, Benedetto Terigi e Giovanni Santini). La cerimonia di scena tra i vigneti della Franciacorta, nella suggestiva location delle cantine Bellavista, a Erbusco.
Massimo Bottura, al n. 1, è il cuoco italiano più conosciuto al mondo e con le sue tante attività ha definito l’inclusività come sistema. Del resto “il sostenitore ante litteram del valore culturale della cucina italiana”, come lo definisce Forbes, non solo ha conquistato le Tre stelle Michelin con l’Osteria Francescana a Modena, che per ben due volte è stato eletto Miglior ristorante al mondo, nel 2016 e nel 2018, da “The World’s 50 Best Restaurants”, il più illustre ranking internazionale, ma è anche, con la moglie Lara Gilmore, tra i deus ex machina di Tortellante, cooperativa sociale che si occupa di inclusione nel mondo del lavoro attraverso la produzione di pasta fresca, di persone con disturbi nello spettro autistico, che vengono affiancate a nonne custodi delle tradizioni culinarie. A seguire Bottura, al n. 2 di Forbes, c’è Antonino Cannavacciuolo, ovvero “la grande cucina e la capacità di raccontarla”. Tre Stelle Michelin con il ristorante Villa Crespi a Orta San Giulio sul Lago d’Orta e volto tra i più noti della tv (protagonista e giudice amatissimo di MasterChef Italia, ma anche di altri format, come “Cucine da incubo” e “Antonino Chef Academy”), incarna una “combinazione straordinaria, quella della cucina unita alla sua capacità di essere una potenza televisiva”. “La cucina della gioia” contraddistingue la famiglia Cerea, ovvero “Da Vittorio” a Brusaporto, Tre Stelle Michelin, indirizzo simbolo della grande cucina e dell’eccellenza hospitality del Belpaese, al n. 3 della classifica: “Chicco, Bobo, Rossella e Francesco, con Paolo Rota, rendono felici ogni giorno tante persone del nostro Paese e nel mondo. Sono la famiglia della cucina italiana”, per Forbes.
In posizione n. 4, troviamo Niko Romito, definito “una scuola di pensiero”. Secondo Forbes, con “la purezza del sapore, la bellezza della semplicità, il lavoro sul vegetale, Niko ha saputo trovare la cifra giusta per raccontare la cucina a livello globale e delinearne i connotati nella sua definizione di purezza. Enrico Bartolini, “maestro dell’archetipo”, si colloca al n. 5: “un mentore, una capacità indiscutibile di formare talenti, Enrico è uno chef unico nell’inventare un sistema virtuoso di riconoscimenti. Al n. 6 della classifica c’è Norbert Niederkofler, che ha “creato la filosofia “Cook the mountains” in tempi non sospetti e abbracciato decisione definitive. E ha creato una nuova grande cucina coerente con il contesto e una scuola di grandi cuochi”. Antonia Klugmann (n. 7), ovvero “la legge delle due C: coraggio e coerenza: Antonia ha la forza di chi segue la sua strada dritta fino ad arrivare quasi in Slovenia. Lavora sulla purezza della nostra cucina senza compromessi, intellettualizza con disinvoltura i sapori senza snaturarli, anzi rendendoli unici e solo suoi”. Al n. 8 un altro chef molto famoso in tv: Alessandro Borghese, “il più grande divulgatore della nostra cucina, che ha reso il cibo il tema portante della televisione italiana. E ha saputo combinare uno spirito imprenditoriale con una ristorazione efficace e contemporanea”. Gennarino Esposito, al n. 9, viene definito da Forbes “instancabile aggregatore della cucina italiana e maestro dei sapori della sua Campania. Dimostra una capacità unica di fare sistema e di avere una vera leadership”. Al n. 10 c’è Davide Oldani che, secondo Forbes, “ha inventato un epicentro creativo culinario in un borgo della Lombardia e intesse ogni giorno nuove connessioni per la comunità a cui appartiene e di cui è leader indiscusso”.
“Nel delineare questa lista - ha dichiarato Maddalena Fossati Dondero, direttore “La Cucina Italiana” - non ho tenuto particolarmente conto di classifiche e guide, ma ho considerato anche l’impatto culturale e sociale che un cuoco/a esercita sul territorio e la comunità di persone che lo circonda. E anche quanto la sua filosofia di cucina influenzi la società, la ristorazione, la percezione della nostra tavola nel mondo. E non ultima ho considerato la sua abilità di divulgazione. Oggi il ruolo di uno chef va oltre il suo menu”.
Focus - La classifica “The Most Powerful Chef” 2024 by Forbes
1. Massimo Bottura
2. Antonino Cannavacciuolo
3. Famiglia Cerea
4. Niko Romito
5. Enrico Bartolini
6. Norbert Niederkofler
7. Antonia Klugmann
8. Alessandro Borghese
9. Gennarino Esposito
10. Davide Oldani
11. Chiara Pavan
12. Moreno Cedroni
13. Ciccio Sultano
14. Enrico Crippa
15. Andrea Aprea
16. Carlo Cracco
17. Nino Costanzo
18. Massimiliano Alajmo
19. Caterina Ceraudo
20. Antonio Guida
21. Viviana Varese
22. Cristiano Tomei
23. Riccardo Camanini
24. Mauro Uliassi
25. Giancarlo Morelli
Premio speciale Innovazione: Heinz Beck
Premio speciale Visione: Alfonso Iaccarino
Premio speciale Il Grande Ispiratore: Fulvio Pierangelini
Premio speciale Sostenibilità del Mare: Pino Cuttaia
Premio speciale Rising Star: Michele Spadaro
Premio speciale Outsider: Diego Rossi
Premio speciale Spirito di Squadra: Benedetto Terigi
Premio speciale La Nuova Generazione: Giovanni Santini
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