Dieci tenute, milleottocento ettari di vigneto: questo è il patrimonio vitivinicolo della famiglia Zonin e non c’è in Italia osservatorio più attendibile di queste vigne per sapere davvero come sta andando la vendemmia. Franco Giacosa, direttore tecnico che guida un “piccolo esercito” di 35 tra agronomi ed enologi, non ha dubbi: “la vendemmia 2006 sarà ricordata per l’eleganza e la finezza dei vini che ne otterremo. Per i bianchi aromatici e per i rossi del Chianti è un’annata eccezionale, in Sicilia abbiamo risultati che sono addirittura migliori del 2005 e quella fu definita una vendemmia del secolo. La quantità alla fine credo sarà inferiore alle attese, ma la qualità è sorprendente”.
Il capo degli agronomi dottor Carlo De Biasi aggiunge: “Siamo in piena raccolta in tutti i terroir, ma devo dire che quest’anno abbiamo avuto condizioni molto favorevoli. Per i bianchi - soprattutto per gli aromatici - l’alternanza di caldo e di freddo è stata davvero sorprendente: abbiamo profumi di classe superiore. In Puglia si è finalmente raccolto una grande qualità di Negramaro, in Sicilia le uve rosse si annunciano ad un ottimo grado di concentrazione. Il Moscato in Piemonte è profumatissimo, così le basi Pinot Nero per gli spumanti dell’Oltrepò hanno denunciato ottima acidità e corredo polifenolico di primo ordine. Credo - aggiunge De Biasi - che sorprese positivissime le avremo dai rossi toscani: in Chianti le uve di Sangiovese stanno arrivando con gradualità a completa maturazione e in Maremma i Merlot che abbiamo sin qui raccolto sono di qualità eccezionale”.
Tutto questo fa dire a Francesco Zonin: “Il nostro progetto di qualità totale che da anni stiamo portando avanti trova nel vigneto il primo fondamento: la raccolta 2006 ci dà indicazioni che gli obbiettivi che ci siamo posti saranno pienamente raggiunti. Le tenute della nostra famiglia che dal Piemonte alla Sicilia hanno esaltato i vitigni autoctoni avranno quest’anno uve di qualità superiore e ci aspettiamo perciò vini di classe, eleganti e intensi capaci di consolidare l’immagine di qualità assoluta della nostra produzione. Ma devo dire che anche le uve che utilizziamo per la produzione a marchio Zonin sono quest’anno di qualità notevole il che ci consente di perseguire il nostro “credo” produttivo, quello di far bere bene gli italiani al prezzo giusto, con assoluta fiducia e un po’ d’orgoglio. Sono infatti convinto che gli sforzi per rinnovare continuamente i vigneti, che il progetto di qualità in campagna e la ricerca che abbiamo messo in campo sono fondamentali per ottenere i risultati che questa bellissima vendemmia 2006 annuncia”.
Con Franco Giacosa facciamo, dunque, un rapidissimo giro d’orizzonte del vigneto Italia firmato “famiglia Zonin” per sapere di più sulla vendemmia. “Devo premettere - commenta Giacosa - che al contrario di quanto ho sentito affermare la quantità di uve alla fine sarà minore di quella che abbiamo raccolto lo scorso anno, ma la qualità è decisamente superiore. In alcune zone avremo degli esiti davvero eccezionali e comunque l’annata 2006 sarà ricordata come la più elegante degli ultimi anni. E ora partiamo per esplorare il nostro vigneto-Italia”.
Piemonte - “Annata straordinaria per il Moscato: ha un corredo aromatico davvero sorprendente. Le uve rosse al Castello del Poggio si presentano invece molto sane, saranno decisive queste ultime due settimane, ma noi tendiamo a prolungare quanto più possibile la vendemmia per ottenere il massimo grado di maturazione. Penso che avremo Barbera molto concentrata ed insieme molto fine”.
Lombardia - “Pinot Nero di ottimo corredo polifenolico. Le uve sono maturate bene, e l’alternanza di notti molto fredde e giornate molto calde ha concentrato notevolmente i corredi olfattivi. Mi aspetto - afferma Giacosa - basi spumanti di notevole qualità per la nostra produzione de la Tenuta Il Bosco”.
Friuli Venezia Giulia - “Avremo una produzione scarsa in quantità. Grandinate e qualche tromba d’aria hanno operato una sorta di diradamento naturale. Ma in compenso a Ca’ Bolani, nei vigneti di Molin di Ponte e di Ca’ Vescovo le ultime settimane di agosto e questo avvio di settembre ci hanno regalato un clima favorevolissimo. Abbiamo raccolto Pinot Grigio, Pinot Bianco e Sauvignon e queste tre varietà bianche hanno mostrato spettri olfattivi di qualità eccezionale. Mi aspetto un enorme Tocai anche per suggellare con un’annata eccezionale l’ultima vendemmia con lo storico nome. Anche sul Refosco abbiamo indicazioni molto positive. L’unico neo del Friuli quest’anno e che la produzione è più scarsa, ma la qualità è ottima”.
Veneto - “Una Garganega così non la ricordavo da anni. Grappoli spargoli, concentrati, maturi. Attorno a Gambellara si sono avute quest’anno condizioni climatiche favorevolissime per le uve bianche. Credo che faremo il miglior Giangio di sempre. Per le uve rosse tempi di maturazione un po’ più prolungati ma questo ci consentirà di incrementare l’eleganza dei vini”.
Toscana - “Condizioni diverse tra Chianti e Maremma. In Chianti una discreta piovosità nei primi mesi ci ha consentito di avere uve molto polpose, i caldi di agosto hanno consentito al Sangiovese di maturare e ora questo settembre così limpido ci aiuta nella concentrazione. A Castello d’Albola stiamo riscontrando un’annata davvero eccezionale credo che faremo dei Chianti di livello altissimo. In Maremma, a Montemassi, la piovosità è stata invece molto scarsa ma non si sono avuti né stress idrici né eccessive temperature il che ha consentito al Sangiovese di maturare molto lentamente e credo che avremo per questa uva una vendemmia molto tardiva. Diverso il discorso per il Merlot che si presenta di straordinario contenuto zuccherino mentre il Vermentino, come tutti i bianchi di quest’anno, ha profumi intensissimi ed eleganti”.
Puglia - “Salutiamo finalmente alla Masseria Altemura una vendemmia storica per il Negroamaro. Il grado d’insolazione è stato massimo ma le temperature, salvo alcuni brevissimi picchi, non hanno aggredito la pianta così la maturazione è stata armonica. Prevedo tannini molto dolci e una buona concentrazione, ma soprattutto un’acidità sostenuta che ci consentirà di avere un rosso di struttura ma molto elegante”.
Sicilia - “Potrei dire - conclude il suo giro di orizzonte Giacosa - che è davvero una raccolta “benedetta”. Sui bianchi ed in particolare sullo Chardonnay abbiamo esiti olfattivi di assoluta eleganza, l’Insolia si presenta invece molto matura, ben concentrata e con un grado di acidità assai sostenuto. Ne ricaveremo un bianco di grande qualità. Per il Nero d’Avola non si poteva avere una condizione di coltivazione migliore. Ripeto anche i Sicilia non ci sono stati, salvo brevi periodi che hanno aiutato la concentrazione, momenti torridi. Oltretutto al Feudo Principi di Butera abbiamo il beneficio della mitigazione delle arie marine che ci ha consentito di portare le uve a maturazione completa senza che queste soffrissero di un eccesso di calore. Anche in Sicilia ci prepariamo ad avere vini molto eleganti, di grande spettro olfattivo, e contemporaneamente di struttura decisa. Anche le quantità in Sicilia sono notevoli. Si è detto che la vendemmia 2005 è stata eccellente per qualità; bene, sono convinto che i vini che otterremo da questa raccolta saranno ancora superiori”.
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