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ATTUALITÀ

Cibo sicuro, di qualità e che possa durare: l’importanza del lavoro della ricerca e della tecnologia

Ecco gli argomenti, nel convegno al Senato, oggi, promosso da Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Tecnologi Alimentari (Otan) e da Federalimentare
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L’importanza della tecnologia e della ricerca per il futuro del cibo

La ricerca e le tecnologie come motore per il futuro dell’agricoltura e risposta ai bisogni della società, per affrontare con il passo giusto le sfide del domani, in un’epoca di svolta, caratterizzata da fattori come il cambiamento climatico (che sta ridisegnando la produzione e le tecniche agricole), la crescita demografica e la necessità di una produzione alimentare sostenibile. Argomenti affrontati nel convegno “Ricerca e tecnologie per il futuro dell’industria agroalimentare”, di scena, oggi, al Senato della Repubblica, a Roma, promosso dal Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Tecnologi Alimentari (Otan) e da Federalimentare, per sottolineare l’importanza delle tecnologie agroalimentari per il benessere collettivo e il ruolo che l’innovazione tecnologica, applicata all’industria alimentare, può garantire per favorire un accesso al cibo sicuro e di elevata qualità.
Secondo il Censis per gli italiani sono importanti i valori etici e sociali che li orientano nella scelta dei prodotti tanto che il 66,7% è pronto a rinunciare a quelli che potrebbero essere dannosi per la salute, il 52,6% a quelli non in linea con criteri di sicurezza alimentare, il 43,3% a quelli la cui produzione e distribuzione non rispetta l’ambiente, e il 35,6% a quelli per la cui produzione non sono tutelati i diritti dei lavoratori e dei fornitori. Accanto a questi numeri, emerge inoltre come l’industria alimentare abbia una elevata reputazione sociale verso la quale l’86,4% degli italiani dichiara di avere fiducia ed è una fiducia trasversale, che coinvolge il 93,8% degli anziani, l’84,2% degli adulti e l’81,6% dei più giovani.
Nei secoli la capacità primaria dell’essere umano è sempre stata quella di procacciarsi cibo e di utilizzare tecniche sempre più avanzate per garantirne la conservazione. L’evoluzione storica e culturale di questa necessità, facilitata dalle scoperte delle scienze microbiologiche, chimiche, fisiche, ingegneristiche e meccaniche, ha portato alla nascita del “Food Science” ovvero la Scienza e Tecnologia degli Alimenti. Gli obiettivi principali di questa scienza applicata alla lavorazione tecnologica degli alimenti, sono stati quelli di rendere ottimali i processi produttivi; di garantire la salubrità degli alimenti; di garantire il massimo apporto nutrizionale; di migliorare la qualità sensoriale degli alimenti e di allungare la vita commerciale dei prodotti destinati ai consumatori. Questo progresso ha permesso, e permette, di fornire prodotti sicuri e nutrienti alla popolazione, adeguandosi nel tempo alle sempre nuove necessità dettate dall’evoluzione della società e dalle problematiche che si trova ad affrontare.
La ricerca nel settore delle tecnologie alimentari è in costante sviluppo sia per soddisfare i bisogni relativi alla “food security” (accessibilità del cibo alla popolazione) ma anche per assicurare il “food safety” (qualità e sicurezza). Questo sviluppo sta indirizzando gli studi scientifici verso nuovi campi di ricerca complementari come l’intelligenza artificiale, lo sviluppo di tecnologie alimentari volte al riutilizzo di materie prime, le ricerche sul packaging. Ricerca e innovazione, dunque, risultano decisive per affrontare le sfide globali legate alla produzione, alla distribuzione e al consumo di alimenti proprio per creare un futuro più sostenibile, sicuro ed equo del sistema alimentare globale coinvolgendo tutta la filiera agroalimentare.
La rintracciabilità della filiera alimentare può essere fortemente supportata dalla tecnologia della blockchain già a partire dalle attività in campo. Per questo si parla sempre più spesso di agricoltura di precisione o digitale proprio perché le soluzioni innovative nel settore agricolo stanno trasformando il modo in cui vengono coltivati i prodotti agricoli e le modalità di gestione degli allevamenti. Avere a disposizione dati precisi e in tempo reale, permette di agire in modo tempestivo sui sistemi agricoli riducendo gli sprechi e prevenendo il diffondersi di fitopatie a carico dei campi coltivati. In questo sistema complesso, dunque, la sinergia tra i professionisti della produzione primaria e i professionisti della trasformazione costituisce un connubio imprescindibile per lo sviluppo del sistema agroalimentare e per la tutela degli stakeholder più importanti, ovvero l’ambiente ed i consumatori.
Per il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, “grazie alla ricerca e alla tecnologia, negli ultimi anni la sicurezza alimentare è cresciuta e i costi di produzione sono diminuiti, portando sia a significative riduzioni dei prezzi che a una larga diffusione di un’alimentazione completa, varia ed equilibrata. Il cibo che oggi è sulle nostre tavole è il frutto di una continua innovazione che partendo dalle migliori tradizioni le arricchisce, affinché arrivino a soddisfare sempre più le nostre esigenze. In questo frangente il Governo è consapevole che è richiesto uno sforzo in termini di investimenti per avviare nuovi modelli produttivi in grado di coniugare l’efficienza e la sostenibilità, assicurando il rispetto dell’ambiente senza rinunciare al profitto. In questo percorso il Piano 5.0, con i suoi 13 miliardi a disposizione delle imprese, contribuisce a sostenere la rivoluzione verde e digitale. Inoltre, insieme al Masaf abbiamo dedicato un tavolo al settore agroalimentare che, oltre a essere uno degli ambasciatori del Made in Italy, rappresenta una leva indispensabile all’autonomia strategica nazionale”. Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato della Repubblica, ha dichiarato che “attraverso la ricerca scientifica e tecnologica siamo sempre stati considerati i primi, quindi dobbiamo dettare la linea agli altri senza essere comunque troppo autoreferenziali. La filiera, dal mondo agricolo fino alla distribuzione, deve essere consapevole che insieme si deve andare nella giusta direzione. In Europa serve inoltre maggiore collaborazione tra politica e privato, ed è prioritario ascoltare chi è sul campo per portare le istanze all’attenzione delle istituzioni europee, senza voli pindarici e senza regole che creerebbero disagio sociale”. Mirco Carloni, presidente Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, sostiene che “l’agricoltura riuscirà a essere più competitiva e a dare più redditività agli agricoltori nella misura in cui ci sarà un maggiore trasferimento di competenze che riguardano anche la tecnologia e l’innovazione. Ogni sapienza, che può essere innovativa o tradizionale e che, in qualche modo, favorisce il miglioramento produttivo di un’azienda agricola, è da ritenersi importante”. Per Laura Mongiello, presidente del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Tecnologi Alimentari, “le sfide che ci attendono sono tante e importanti a cominciare dal dover garantire a tutti l’accesso al cibo sicuro da un punto di vista igienico-sanitario, nutriente e di elevata qualità, nel rispetto dell’ambiente e dei principi etici. In questo senso, la ricerca e le tecnologie agroalimentari diventano uno dei pilastri sui quali costruire risposte efficaci, e su questo percorso si muove l’Ordine dei tecnologi alimentari che vigila sul rispetto di un rigido codice deontologico, e quindi dei principi etici, dei suoi iscritti”. Paolo Mascarino, presidente Federalimentare, ha sottolineato, infine, come “i tecnologi alimentari svolgono un ruolo poco conosciuto ma fondamentale, e questo convegno ha voluto porre l’attenzione proprio sulla loro importanza all’interno dei processi di produzione degli alimenti. La tecnologia applicata al settore alimentare ha consentito a tutti di poter accedere a cibi sicuri e certificati, ottenuti attraverso processi di trasformazione delle materie prime rispettosi delle loro qualità nutrizionali e organolettiche. Le tecnologie alimentari e la ricerca scientifica stanno favorendo la transizione verso una filiera agroalimentare di alta qualità che soddisfi i nuovi e sempre più articolati bisogni dei consumatori”.

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