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DAL JOIA DI MILANO AL TICINO

Con Pietro Leemann, da chef stellato a monaco Krishnaita, nasce la cucina vegetariana “dei templi”

Ritorno nella Svizzera delle sue origini per il maestro dell’Alta Cucina Naturale dove, nel 2025, fonderà una comunità spirituale vicino a Locarno

Sarà una comunità aperta al mondo, con una fattoria e un allevamento da visitare, una scuola di cucina in cui insegnerà, camere in affitto per gli ospiti, la vendita di prodotti coltivati sul posto, ma anche con due ristoranti di “cucina dei templi”, uno più semplice con cucina vegetariana di montagna e uno più particolare all’interno del tempio, con un collegamento e uno scambio di persone con il Joia, tra cene a quattro mani ed eventi. Fa parlare di sé la scelta dello chef stellato Pietro Leemann di lasciare il suo famosissimo ristorante vegetariano Joia nella caotica “metropoli” di Milano per vivere da monaco della religione indiana Krishnaita, nella nuova comunità spirituale religiosa Raxa (che in sanscrito vuol dire “autenticità”, ma anche “dharma”, ordine cosmoetico) che, nel 2025, il maestro dell’Alta Cucina Naturale fonderà vicino a Centovalli, piccolo paesino di poco più di 1.000 abitanti immerso a 900 metri di altezza nei boschi del Ticino nella Svizzera delle sue origini.
Già rilevato dai sous chef Sauro Ricci e Raffaele Minghini, dopo che lo chef, anni fa, aveva annunciato il suo ritiro dai fornelli, il Joia di Milano è stato il primo ristorante vegetariano aperto nel lontano 1989 e il primo d’Europa a ricevere la Stella Michelin nel 1996, grazie a Pietro Leemann, allievo di Gualtiero Marchesi e tra i primi cuochi a puntare sulla cucina veg elevandola ai ranghi di stellata, riuscendo a diffondere ai massimi livelli i principi di una cucina sana, a base vegetale e amica del pianeta e di tutti gli esseri viventi.
A Milano, ha spiegato lo chef, nei giorni scorsi, in un’intervista al quotidiano “Corriere della Sera”, Leemann è già monaco e “un monaco è una persona che ha fatto delle scelte ascetiche: io vivo già secondo i principi della libertà della mia religione, e cioè sono vegetariano, non bevo alcolici, non consumo droghe, non consumo bevande eccitanti come il caffè, non gioco d’azzardo e trasformo l’energia sessuale in energia spirituale, in una forma d’amore più alta”.
Nella nuova comunità in Svizzera, ha aggiunto lo chef, il cibo avrà ovviamente un ruolo centrale, e “verrà accompagnato da un’esperienza, da un insegnamento, da una ritualità”, sarà “un viatico per la trascendenza, cioè il collegamento con Dio attraverso la meditazione” e “il più semplice possibile” con “gusti molto puliti, e l’utilizzo di spezie ed erbe aromatiche avrà uno scopo, come nell’Ayurveda”, e sarà tutto biologico e coltivato sul posto. Anche il negozio biologico Biosfera, che ho aperto con la figlia Vera Leemann a Locarno, città natale dello chef, sarà una fonte di sostentamento per la comunità. “Che come ragione sociale sarà una fondazione, non a scopo di lucro: i proventi di tutte le attività serviranno a sostenere la vita del villaggio”.

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