Con una crescita del +27% nel 2017, il fatturato della Farnese Vini tocca i 70 milioni di euro, con 20 milioni di bottiglie prodotte, di cui il 96,5% vendute sul mercato estero, buona anche la marginalità, superiore al 20%. Adesso, nel futuro di uno dei gruppi del vino più importanti del Sud Italia, si affaccia un altro salto in avanti. “L’azienda sta crescendo - racconta, a WineNews, Valentino Sciotti, ad Farnese - e quando cresci, se vieni da una mentalità sportiva e competitiva pensi sempre a guardare al passo successivo. L’evoluzione naturale, in questo senso, è la Borsa. Siamo passati da un’azienda fondata da tre amici e gestita in modo familiare ad un’azienda molto strutturata, prima con un fondo italiano, poi con un fondo internazionale, americano, grandissimo, e adesso l’ambizione ed il sogno sono quelli di misurarsi in Borsa”.
Non un passaggio inatteso, certo (la stessa WineNews ne aveva dato notizia: https://goo.gl/ybYURV), ma la conferma di una strada ormai segnata, “ma ci vorrà ancora del tempo, bisogna vedere se continueremo ad essere bravi e se gli investitori si innamoreranno del nostro progetto. Non ci siamo prefissati delle date - continua Sciotti - ma il trend sembra dirci che l’obiettivo non è lontanissimo, e si tratterebbe comunque prima di tutto di una soddisfazione personale, che aiuterebbe a rilanciare tutta l’immagine del Sud vitivinicolo, perché in un mondo in cui solo due aziende italiane sono riuscite ad arrivare in Borsa, sarebbe bellissimo che la terza fosse un’azienda del Sud, magari con un grande successo. Ci vorranno ancora un paio d’anni, i trend di crescita attuale sono troppo alti per entrare in borsa adesso, non avrebbe senso, abbiamo bisogno di consolidarci”.
Trend di crescita che poggiano sulle performance dei mercati esteri, “con Germania, Canada e Svizzera al top, mentre negli Stati Uniti abbiamo una marginalità inferiore alla media, è un mercato decisamente competitivo, per questo abbiamo cercato di privilegiare altri Paesi, a partire dagli emergenti, dove i vini del Sud hanno grande popolarità, specie sulla fascia medio-alta. L’Asia - conclude l’ad Farnese - è il mercato in cui siamo cresciuti di più. La Cina non ha ancora grandi valori per noi, ma sta dando enormi segnali delle proprie potenzialità. Per noi sono più importanti Giappone, Corea, Indonesia, Vietnam, Thailandia, dove siamo davvero forti, ad un prezzo medio interessantissimo. Vediamo come andrà tra 5-10 anni, il nostro progetto di penetrazione dei mercati della Cina è iniziato solo da un anno ...”.
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