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“CREDO CHE IL VINO POSSA LIMITARE L’AZIONE CRIMINALE DELLO STATO DI TRASFORMARE AREE AGRICOLE IN ZONE IN CUI SI COLLOCA IL FOTOVOLTAICO L’EOLICO, TRASFORMANDO LA VOCAZIONE DI UN TERRITORIO”. LA PROVOCAZIONE DEL SINDACO DI SALEMI, VITTORIO SGARBI

Il vino come simbolo del riscatto della legalità in territori dove la criminalità è forte? “Non credo che il vino possa limitare l’azione della criminalità e della mafia, ma credo che possa limitare l’azione criminale dello Stato di trasformare aree agricole in zone in cui si colloca il fotovoltaico, le pale eoliche, dove si trasforma, insomma, la vocazione di un territorio”. Ecco la provocazione del sindaco del comune siciliano di Salemi, Vittorio Sgarbi, ai microfoni di WineNews. “Se al posto di una vigna si mette una piantagione di fotovoltaico - aggiunge Sgarbi . è evidente che si distrugge, in nome di una legge, un territorio, e questo è un atto criminale. È chiaro che poi quanto più un’economia funziona al di sotto delle sue potenzialità, come quella del vino, soprattutto in Sicilia, il lavoro è meno forte, e quindi la criminalità si introduce dove l’offerta di lavoro è meno forte. Per cui, se si potesse potenziare la produzione di “onesto” vino, in vaste aree e questo potesse consentire leciti guadagni, limiterebbe in maniera indiretta, l’azione della criminalità. Un vino che si chiamasse “Il Salemi”, o come il “Marsala”, che si lega al nome di una città, può produrre, come è stato in passato, degli effetti economici benefici per una comunità”.

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