E’ un consenso all’unanimità quello che arriva per i vini Zonin da parte delle più importanti guide enologiche italiane e delle più autorevoli riviste straniere, che riconoscono e premiano la qualità dei vini del più grande produttore vitivinicolo del Paese, con undici tenute in sette regioni tra le più vocate per la viticoltura di qualità (Veneto, Toscana, Piemonte, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Puglia). I giudizi delle guide mettono in luce, in particolare, una crescita diffusa del valore qualitativo dei vini Zonin, non limitata a poche singole etichette. Inoltre le guide evidenziano l’ottimo rapporto qualità/prezzo delle bottiglie premiate, da sempre uno dei punti di forza della casa vinicola Zonin.
Nella Guida al Vino Quotidiano di Slow Food Editore, ricca di utili suggerimenti per bere bene tutti i giorni con prezzi sotto gli 8 euro, sono segnalati ben quattro vini prodotti dalla famiglia Zonin: lo Chardonnay 2002 del Feudo Principi di Butera in Sicilia, il Refosco dal Peduncolo Rosso 2000 della Tenuta Ca’ Bolani in Friuli, il Grignolino 2002 e il Dolcetto 2002 del Castello del Poggio in Piemonte, tutte etichette giudicate positivamente per l’ottimo rapporto qualità/prezzo.
E proprio l’eccellenza unita alla convenienza economica è premiata anche dall’Oscar Qualità/Prezzo del “Gambero Rosso”, che è stato assegnato alla Bonarda della Tenuta Il Bosco nell’Oltrepò Pavese, al Prosecco Special Cuveè Extra Dry Zonin e al Refosco dal Peduncolo Rosso 2002 della Tenuta Ca’ Bolani (il Refosco dal Peduncolo Rosso ha anche vinto l’Oscar regionale del Friuli, sempre secondo il “Gambero Rosso”, come miglior vino della regione).
Passiamo poi ai responsi delle più diffuse “bibbie” enologiche in Italia: Vini d’Italia 2004, la guida del “Gambero Rosso” e Slow Food. Ben dieci due bicchieri, di cui tre stampati in rosso, hanno premiato sia la casa madre , attraverso il Recioto di Gambellara Il Giangio 2000 sia il Deliella 2001, l’Insolia 2002 e il Cabernet Sauvignon 2001 del Feudo Principi di Butera, il Conte Bolani 2000, il Cabernet Franc 2000 e l’Opimio 2002 della Tenuta Ca’ Bolani, il Masarej 2001 ed il Buneis 2001 del Castello del Poggio, il Chianti Classico Riserva 2000 di Castello d’Albola.
Ancora più abbondante il bottino su “DuemilaVini” 2004, la guida dell’Associazione Italiana Sommelier: 12 quattro grappoli assegnati rispettivamente al Brut Il Bosco 1996 spumante classico Oltrepò Pavese doc della Tenuta Il Bosco, al Deliella 2001 del Feudo Principi di Butera, al Masarej 2001 del Castello del Poggio, al Recioto di Gambellara 2000 e al Berengario 1998 della casa vinicola Zonin, all’Opimio 2002 e al Refosco dal Peduncolo Rosso 2000 della Tenuta Ca’Bolani, a Le Fagge Chardonnay 2001, al Chianti Classico Riserva 2000 e al Chianti Classico Le Ellere 2001 di Castello d’Albola.
Luca Maroni inserisce, nel suo Annuario dei Migliori Vini Italiani 2004, il Deliella 2001 del Feudo Principi di Butera e il Conte Bolani 2002 della Tenuta Ca’ Bolani. Altissimi voti anche su I Vini di Veronelli 2004 ( 89/100 sia al Conte Bolani 2000 sia all’Acciaiolo 2000 del Castello d’Albola ) e sulla Guida dell’Espresso Vini d’Italia 2004 (17/20 al Deliella 2001 del Feudo Principi di Butera).
Successi importanti anche al Banco d’Assaggio di Torgiano 2003, storico appuntamento che riunisce e mette a confronto le più importanti realtà vitivinicole italiane: ben quattro gli “Oscar” vinti dalle etichette Zonin, rispettivamente dal Chianti Classico Le Ellere di Castello d’Albola, dal Cabernet Sauvignon San Rocco del Feudo Principi di Butera, dal Berengario Zonin e dallo spumante metodo classico brut Millesimato della Tenuta Il Bosco in Oltrepò Pavese.
Ma anche le più prestigiose riviste americane del vino hanno riconosciuto punteggi altissimi ad alcune etichette griffate Zonin: la “bibbia” del vino negli Usa “Wine Spectator” attribuisce 90/100 allo Chardonnay 2002 Feudo Principi di Butera e 88/100 al Chianti Classico Riserva 2000 Castello d’Albola; il “Wine Enthusiast” assegna, tra gli altri, 90/100 al Merlot 2000 e al Sanrocco 2000 del Feudo Principi di Bufera in Sicilia; “Decanter”, il più noto magazine inglese del vino, premia con 4 stelle il Deliella 2000 Feudo Principi di Butera e il Masarej 2000 Castello del Poggio, e con 3 stelle il Chianti Classico Riserva 2000 Castello d’Albola; in Germania, al Mundus Vini 2003 Weinakademie, il Buneis 2001, una Barbera d’Asti doc del Castello del Poggio, ha conquistato la medaglia d’oro ed infine al Wine & Spirits 2003 di Londra, una tra le più importanti manifestazioni internazionali del vino, il Deliella 2001 Feudo Principi di Butera si è visto aggiudicare il titolo di “miglior” Nero d’Avola del mondo.
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