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MARKETING

Dai “Prezzo verde” ai “Negazionisti”, il rapporto tra consumatori e sostenibilità 

YouGov ha individuato cinque profili di acquirenti, in base al loro atteggiamento verso l’ambiente. Ma è la Gen Z la più sensibile
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Il fattore sostenibilità è un importante driver di acquisto 

Ci sono i “Prezzo verde” (24%), che si preoccupano dell’ambiente e si impegnano a proteggerlo, ma il fattore chiave che influenza le loro decisioni di acquisto è il prezzo; i “Protettori del pianeta” (14%), ambientalisti impegnati, felici di pagare di più per prodotti che fanno bene all’ambiente e interessati a questioni legate alla sostenibilità; gli “Ecologisti occasionali” (24%), che riconoscono come il cambiamento climatico sia un problema e concordano sul fatto che dovremmo fare di più per proteggere l’ambiente, ma la sostenibilità non è radicata nel loro stile di vita; i “Sul confine verde” (24%), disinteressati e disimpegnati, non si preoccupano delle questioni di sostenibilità; infine, i “Negazionisti” (14%), che hanno opinioni negative sulla sostenibilità ambientale, sono scettici sul cambiamento climatico e danno priorità alle questioni economiche e politiche rispetto all’ambiente: ecco i cinque profili di consumatori che scaturiscono dall’indagine della società di analisi YouGov  su oltre 18.000 intervistati, definiti in base alla loro consapevolezza delle questioni ambientali e al comportamento d’acquisto.
Del resto quello della sostenibilità è un tema che influenza sempre più il marketing delle aziende, e rappresenta uno dei fattori alla base delle scelte dei consumatori. Per esempio, il target dei “Prezzo verde” - rappresentato da donne per il 54% e da uomini per il 46% e composto prevalentemente (49%) da over 55 - è l’esempio perfetto di un pubblico che comprende l’importanza di intraprendere azioni sull’ambiente per un futuro migliore e che cerca di impegnarsi, ma per cui il prezzo rimane prioritario. Apprezzano i brand coinvolti in questioni sociali, e notano le azioni di sponsorizzazione, anche se questo non li porta necessariamente ad un acquisto.
Differente il discorso per la Generazione Z: per loro la questione dell’ambiente rappresenta un fattore personale, poiché sono consapevoli che questo è il pianeta che erediteranno. Da un recente studio della NYU Stern Center for Sustainable Business e della società di pr Edelman emerge che i consumatori sono più disposti ad acquistare prodotti sostenibili se anche loro ne traggono vantaggio. La ricerca ha rilevato che quando i consumatori vengono raggiunti da messaggi di sostenibilità che promettono di migliorare la loro salute, ricchezza o status sociale, l’attrattiva aumenta in modo significativo, rispetto a quando un marchio esce solo con una rivendicazione di categoria.
Queste intuizioni potrebbero essere particolarmente importanti per i brand, poiché la loro attenzione si rivolge all’ambita Generazione Z, il cui potere di spesa dovrebbe superare quello dei Millennial nel 2031. L’attenzione della Gen Z sulla sostenibilità è, infatti, destinata, in un prossimo futuro, ad influenzare marchi di tutte le dimensioni e settori.

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