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DAL PIEMONTE ALL’AFRICA, QUANDO IL RISCATTO PASSA PER IL VINO: IL PROGETTO DELLA ANCIENT AFRICAN CULTURAL FOUNDATION GROUP ITALY CHE, CON AZIENDE PIEMONTESI, SICILIANE, ABRUZZESI E VENETE, VUOLE AIUTARE IL NORD DEL CONTINENTE CON LA VITICOLTURA

Non si può essere liberi se non si è padroni del proprio destino. Deve averlo pensato Izuegbu
John, ingegnere nigeriano che vive a Torino, alla guida della Ancient African Cultural Foundation
Group Italy che, con aziende piemontesi, siciliane, abruzzesi e venete, ha puntato sul vino per il riscatto della sua terra: le piante nane del Sud Italia, dai grappoli piccoli e ricchi, possono crescere con poca acqua e produrre in Nord Africa. L’obiettivo non è quello di fare semplice, se pur nobile, beneficienza, ma di insegnare alle comunità di quei Paesi ad essere autonome, in questo caso puntando sul lavoro e sul frutto della vite. “Tra due-tre anni - racconta Izuegbu - saremo in grado di far crescere le viti in Nord Africa, le piante nane del Sud Italia, dai grappoli piccoli e ricchi. Possono crescere con poca acqua, per producono Syrah, Nero d’Avola, Merlot, Cabernet, Barbera, Dolcetto e Montepulciano”. Progetto ambizioso, ma se andrà in porto non mancherà il vino per brindare.

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