La sfida del vino e dell’agroalimentare made in Italy, è ormai chiara: mirare al rafforzamento del legame dei prodotti con il territorio, valorizzandone il brand. C’è chi si sta impegnando in questo. È il caso della Puglia, una Regione che punta sulla propria vocazione al turismo enogastronomico (di recente dimostrata nel Puglia Wine & Land, con 100 tour operator e buyer). Lo conferma, a WineNews, l’assessore all’agricoltura Dario Stefàno: “il turismo del gusto sta divenendo una componente sempre più significativa, specie per Regioni come la Puglia, che può contare su una tradizione rurale ed agroalimentare, in cui spicca la produzione enologica, che diventa una leva attrattiva e, allo stesso tempo, una forte componente di competitività ed esclusività dell’offerta turistica”. Una Regione che sta cercando di disegnare un proprio “profilo nel sistema-Italia, che deve consolidare la sua attrattività, così da essere un sistema variegato che offra molte possibilità”, prosegue Stefàno. “La Puglia è una di queste possibilità, che può dare un elemento di qualificazione all’enogastronomia nazionale. Nel mondo, parlare di Puglia significa parlare di un brand che evoca gusto, qualità e sicurezza alimentare. Il nostro obiettivo è continuare ad arricchire questo brand”. È questa la via tracciata, per l’agroalimentare italiano. Una via che può portare lontano. Perché, percorrendola, si può arrivare a dare un senso di identità e rappresentatività alle produzioni del Bel Paese: non più “il” made in Italy, ma “i” made in Italy, ognuno riconducibile ad un luogo, una zona, una regione. È la via dei vini, nel cui futuro - e in qualche caso nel presente - c’è il legame sempre più stretto del marchio con il territorio, per formare un brand che dia slancio ed energia sia al prodotto che all’area geografica dove il prodotto è realizzato. Perché questa ha molto da guadagnare dall’attrazione sviluppata dalle tipicità enogastronomiche. Insomma, le opportunità sono molte ed a portata di mano. Non resta che coglierle.
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