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DALL’AUSTRALIA ARRIVA LA BOTTTIGLIA DI PLASTICA PER IL VINO: LA NOVITÀ E’ INTRODOTTA DALLA FOSTER’S, CHE VUOLE FAR DIVENTARE LA PROPRIA PRODUZIONE PIÙ ECOSOSTENIBILE

Gli intenditori di vino che storcono il naso vedendo tappi a vite al posto dei tradizionali tappi di sughero oggi hanno un’altra novità per cui indignarsi: bottiglie di vino in plastica progettate per assomigliare a quelle di vetro, ma con un’impronta al carbonio inferiore del 29%. Il produttore australiano di vino Foster’s, uno dei Gruppi più grandi al mondo del wine & beverage, sta cercando di diventare più eco-sostenibile imbottigliando due dei suoi vini a marchio Wolf Blass in bottiglie riciclabili (Pet) da 750 ml con una nuova tecnologia che spera possa superare le precedenti resistenze al vino imbottigliato nella plastica. Un bianco secco e frizzante e un Cabernet Sauvignon saranno venduti in contenitori di plastica in tutta l’Australia dalla settimana prossima, a 17 dollari a bottiglia, sotto la denominazione di “Etichetta Verde”.
Oliver Horn, direttore globale dei vini a marchio Wolf Blass, ha dichiarato che la nuova tecnologia chiamata “diamond clear” ha permesso all’azienda di creare bottiglie di plastica trasparente che sembrano di vetro e hanno una durata di 12 mesi. Ma ha ammesso che sarà una “sfida di comunicazione” convincere i consumatori ad accettare il vino in bottiglie di plastica, e infatti la Foster’s ha speso 1 milione di dollari in una campagna volta a far sapere che i test hanno dimostrato la capacità di queste bottiglie di ridurre i gas serra del 29%.
“Il vino è un prodotto molto tradizionale. I consumatori sono già scettici sul passaggio dal tappo di sughero a quello che si avvita - ha spiegato Horn - ma se possiamo provare che queste bottiglie sono un’alternativa non soltanto più conveniente, ma anche più ecologica, allora credo che la gente potrebbe accettarle”.
Perché anche se di solito i vini più pregiati si dovrebbero conservare per anni, ha spiegato Horn, da una ricerca emerge che il 92% del vino viene consumato entro 48 ore dall’acquisto. “Quindi non è qualcosa per consumatori di nicchia. Riguarda la grande maggioranza dei consumatori di vino, dato che ognuno di noi adesso ha una consapevolezza ambientale - ha proseguito Horn - I precedenti tentativi in Canada e in Gran Bretagna di vendere vino in bottiglie di plastica non sono andati bene perché le bottiglie avevano un colore più scuro e duravano solo nove mesi, inoltre non era stato provato il minor impatto ambientale delle bottiglie, ma soltanto la loro convenienza economica”.
“Questa volta invece abbiamo monitorato le emissioni di anidride carbonica e abbiamo accertato quanta differenza facciano le bottiglie Pet - ha concluso Horn - la nostra campagna mira a costruire una consapevolezza sul fatto che abbiamo ridotto del 29% le emissioni di gas serra senza sacrificare la qualità o il sapore”.
La Foster’s testerà i nuovi prodotti sul mercato australiano per tutto l’anno prossimo prima di decidere se esportare le bottiglie.
Fonte: Reuters

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