Dal primo foglio di carta anti-spreco ricavato interamente dallo scarto dell’aglio alla pescatrice di plastica che salva l’ambiente e il clima, dall’ecosapone per pulire i monumenti all’orto-robot per disabili, fino a chi ha abbandonato carriere nella City londinese e come dirigente di Amazon per fare marmellate e garantire energia pulita o si è inventato un agri-drive in contro il Covid. Sono solo alcune delle innovazioni nate dall’ingegno dei giovani italiani, presentate all’ “Oscar Green by Coldiretti”, il premio alla creatività, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e di quello delle Politiche Giovanili, e scelte, dopo una lunga selezione territoriale, tra migliaia di giovani imprenditori di tutta Italia, i veri protagonisti dell’Italia che si rialza.
Un esempio brillante, sottolinea Coldiretti, è la storia di Giovanni Zuanon, che ha inventato il primo agri-drive in dove gustare spuntini a km zero e birra artigianale in piena campagna, davanti a un bel film, nella propria auto, in compagnia dei propri familiari e amici senza nessun rischio di contagio e garantendo sicurezza e distanziamento. Poi c’è Rosa Ferro, campana: l’aglio che produce in azienda, ad ogni lavorazione, produce una grande quantità di scarto tra la “tunica” che riveste lo spicchio e la radice del bulbo. La giovane agricoltrice ha così pensato di utilizzarli trasformandoli in fogli di carta senza l’aggiunta di componenti chimici. Il risultato è una carta elegante e delicata che diventa supporto per scrivere o disegnare.
Stupisce anche il nuovo modello imprenditoriale di Fabrizio Medulla, che insieme ad un gruppo di amici universitari e farmacisti ha usato le piante officinali della sua Sicilia per estrarne degli oli essenziali e creare un ecosapone completamente biologico e naturale per la pulizia di monumenti, architetture e opere d’arte preservandone l’integrità ma anche per tutte le altre superfici. Sul suo peschereccio nelle Marche Chiara Meriti combatte invece contro l’inquinamento del mare, facendosi carico di costi e sforzi per selezionare la plastica che si ritrova nelle reti dal pesce e di trasportarla a terra per affidarla a chi di dovere per essere smaltita. Tra le curiosità quest’anno, spiega la Coldiretti, c’è l’idea di Ivano Fodda di produrre il supergin della nonna a base di sa pompìa, un antico agrume sardo, sigillo di Campagna Amica, tra i più rari del mondo, che coltivato dalla sapiente nonna Luisa si combina al ginepro per diventare un gin che spopola tra i locali più in dell’isola.
Quest’anno alla finale degli Oscar Green di Coldiretti è arrivata anche una storia che sa di solidarietà, quella di Lorenzo Favia che in Friuli ha programmato un vero e proprio orto-robot che permette a persone disabili di poter coltivare l’orto attivando semplicemente dei comandi. Attraverso la app installata, su pc o smartphone, i comandi attivano un meccanismo che realizza fisicamente l’orto. Le persone danno il comando che serve (semina, ara, bagna ...) e il braccio meccanico esegue concretamente il lavoro. Felice è anche l’intuizione di Alessio D’Annunzio che in Abruzzo a causa dell’emergenza Covid è diventato casaro a domicilio. Con il furgone coibentato, dotato di guanti e mascherina, ha concordato le consegne in apposite cassette fuori dell’abitazione per evitare qualunque tipo di contatto e tutelare la salute dei più fragili, a partire dagli anziani soli.
Ma in finale è giunta anche la brillante trovata della toscana Valentina Rossiello che ha cominciato a produrre la prima birra al carciofo studiando come l’amaro dell’ortaggio può accompagnarsi bene ad una antica ma sempre giovane bevanda, la birra. Da Oscar è anche la scelta radicale di veri e propri cambi vita: quello di Andrea Tagliabue che ha abbandonando l’alta finanza londinese per dedicarsi con successo alla campagna lombarda e alla produzione di marmellate di piccoli frutti con il metodo del sottovuoto, o quella di Federica Basile che da operation manager di Amazon ritorna a Rosarno, in Calabria, e si dedica alla fattoria agricola più hi-tech del Sud Italia. Attraverso il processo di fermentazione e la combustione del biogas tutti gli scarti agricoli vengono trasformati in energia pulita, mentre i resti della fermentazione diventano concime organico per le coltivazioni di foraggi, che alimenteranno poi gli allevamenti.
Tra le migliori idee green, continua Coldiretti, c’è anche quella di Martina Bodda, piemontese che ha saputo dare valore agli scarti della cantina, trasformando i filtri del vino in richiestissimi oggetti di design, complementi d’arredo, componibili, scomponibili e riadattabili. Molto emozionante è la storia di Marco Bertoncelli, agricoltore emiliano di terza generazione, che in piena tempesta Covid decide di dedicarsi ai tanti che vivono una condizione di forte difficoltà e solitudine fornendo le sue primizie biologiche alla mensa gestita dall’Archidiocesi di Bologna e incaricandosi anche delle consegne.
Una bomba di polifenoli è, invece, l’agribibita antiage prodotta nel Lazio da Elena Gramiccia, una bevanda non alcolica a base di estratti di foglie di olivo biologiche con aggiunta di succo di melograno, limone e zucchero. È un concentrato di benessere con le migliori sostanze dell’olivo, gli antiossidanti contenuti in incredibili quantità nelle foglie. Federico Pedrolli, invece, arriva in finale con il sidro della movida. Antiche varietà di mele del Trentino sono state recuperate e accostate al luppolo e a essenze innovative, con metodologie di lavorazioni imprevedibili e tecniche di invecchiamento ereditate dalla tradizione brassicola ed enologica italiana.
Andrea Liverani, invece, conquista l’“Oscar Green by Coldiretti” con una start up con la quale ha attivato una partnership per un progetto di rete sperimentale sull’agricoltura di precisione di ben 10 aziende agricole in Sardegna. L’obiettivo è quello di evitare lo spreco d’acqua e somministrare solo il concime e il fertilizzante strettamente necessario. Il progetto che prevede un monitoraggio aereo settimanale sta già dando ottimi risultati sia nel risparmio idrico che dei fitofarmaci.
Lungimirante, afferma la Coldiretti, è l’idea del marchigiano Giovanni Togni che in periodo Covid si rimbocca le maniche e diventa cuoco contadino che non solo consegna porta a porta i suoi prodotti, ma anche i suoi gustosi piatti. Il caciocavallo podolico invece viene prodotto da Salvatore Ladaga che, insieme ad altri allevatori custodi, ha creato in Basilicata una rete che è anche una occasione di sviluppo per realtà dinamiche locali che guardano al turismo del gusto. Da “Oscar Green by Coldiretti” c’è anche la preziosa esperienza di Andrea Signorini, un agricoltore eroico che fa impresa agricola in alta montagna contenendo i dissesti e le frane e garantendo le vie di comunicazione in Toscana. Tra le proposte eccellenti quest’anno, conclude la Coldiretti, ci sono anche quelle a sfondo sociale come quella di Alessandro Bruno che tra le altissime montagne della Valle d’Aosta ha costruito la fattoria della felicità o quella di Giulia Baldelli che in Veneto propone un’oasi felice, un vero e proprio giardino delle meraviglie per le persone con fragilità.
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