Mentre l’Italia del vino guarda alla distillazione come una misura di secondo piano, incapace di risolvere i problemi strutturali del settore, da finanziare con risorse regionali e senza intaccare i fondi destinati a promozione ed investimenti, in Francia la misura è stata richiesta ufficialmente dalla filiera enoica per 3 milioni di ettolitri di vino: 1,3 milioni di ettolitri di vini Aop (tra i 400.000 ed i 600.000 a Bordeaux, 300.000 ettolitri in Côtes du Rhône e 100.000 ettolitri in Languedoc), 1,3 milioni di ettolitri di vino Igp e 400.000 ettolitri di Vin de France. Un’urgenza cui il Ministro dell’Agricoltura Marc Fesneau ha risposto con una dotazione complessiva di 160 milioni di euro, articolata su tre fasce: 75 euro ad ettolitro per i vini Aoc, 65 euro ad ettolitro per i vini Igp e 45 euro ad ettolitro per i vini generici, in attesa comunque della validazione da parte della Commissione Europea.
Commissione Europea che, intanto, almeno implicitamente, allontana la possibilità, paventata dal mondo del vino francese, di aggiungere alla dotazione destinata alla distillazione 40 milioni di euro aggiuntivi dal fondo di crisi europeo. Ed il motivo è piuttosto semplice: sul tavolo del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura europei, riunitosi ieri a Bruxelles, è finita anche la crisi dei consumi di vino rosso, considerata però meno grave ed urgente, dal Commissario Europeo per l’Agricoltura Janusz Wojciechowski, rispetto ad altri dossier.
I fondi non ancora stanziati della riserva agricola, inizialmente 450 milioni di euro, ammontano oggi a 250 milioni di euro: 44 milioni di euro sono stati stanziati contro l’influenza aviaria (per Italia e Polonia) e 56 milioni per i paesi interessati dalle importazioni senza dazi di cereali ucraini (Bulgaria, Polonia e Romania); a questi, si aggiungono altri 100 milioni di euro, destinati sempre ai Paesi confinanti con l’Ucraina interessati dalle importazioni di cereali ucraini senza tasse (Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia).
250 milioni di euro che, però, dovranno sostenere tutte le filiere agricole in difficoltà di 22 Paesi diversi: pensare che il 16% di questo budget (i 40 milioni di euro richiesti dalla Francia) vadano a sostenere la distillazione delle eccedenze di vino francese, in quest’ottica, diventa un po’ più difficile. Tutt’altra urgenza, infatti, ricoprono la siccità in Spagna e Portogallo, i gravi danni delle inondazioni in Emilia Romagna, le difficoltà dei produttori di mele in Belgio, o ancora i problemi affrontati dagli agricoltori dei Paesi Baltici. “Ovviamente dobbiamo agire con urgenza, perché queste sono esigenze urgenti. Normalmente a giugno si prenderanno le decisioni, ed i fondi saranno messi a disposizione degli agricoltori. Spetta poi agli Stati membri decidere e individuare le persone che beneficeranno del sostegno Ue a seconda della situazione di crisi, non è stata ancora definita una metodologia”, ha spiegato Janusz Wojciechowski in conferenza.
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