DALLE “OSTERIE DI FUORI PORTA” AI WINE BAR: PARLANDO DI VINO CON FRANCESCO GUICCINI, CANTAUTORE ITALIANO “INNAMORATO” DI BACCO ... IL VINO DEL CUORE? “DIPENDE DA COSA SI MANGIA, DALLA SITUAZIONE, DALLA REGIONE IN CUI SEI …”

Dalle “Osterie di fuori porta” di un tempo ai wine bar di oggi. Quattro chiacchiere intorno al vino con Francesco Guccini, il cantautore italiano la cui immagine e le cui canzoni sono le più legate al mondo di Bacco, e che ancora oggi, fresco sessantanovenne, non disdegna un sorso di vino, sul palco, tra una canzone e l’altra.
Guccini, dalle sue “Osterie di fuori porta” (canzone del 1974) ai wine bar, come è cambiato il rapporto della società con il vino?
“Lo dice il nome stesso, wine bar è un’espressione inglese, che non ci appartiene. Le osterie sono una tradizione antichissima nostra, è li la grande differenza. Anche se nei wine bar si beve meglio, c’è una scelta di vini più accurata. Nelle osterie spesso non c’era un gran vino, c’era gente diversa, frequentatori diversi”.
Preferiva prima o adesso?
“Ma, io i wine bar non li frequento - dice tra una risata e l’altra - e le osterie non ci sono più. Quindi bevo a casa con gli amici!”
Simbolo della contestazione giovanile degli anni 60-70, le sue canzoni sono ancora oggi ascoltate da tanti ragazzi, e uno dei grandi temi che li coinvolge è quello del consumo di vino e di alcol legato alla guida. La strada intrapresa oggi è quella di fare leggi con limiti sempre più severi. È questa la giusta direzione per risolvere il problema?
“Oddio, se questa sia la strada giusta non lo so, è ovvio che mettersi al volante non è una cosa troppo carina”.
I suoi tre vini del cuore?
“Ma, un po’ tutti, dipende da cosa si mangia, dalla situazione, dalla regione in cui sei”.