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DIVORZIO TRA GAMBERO ROSSO - SLOW FOOD? CERNILLI, DIRETTORE GAMBERO ROSSO: “LA NOTIZIA È PER ORA DEL TUTTO INFONDATA”. BURDESE, PRESIDENTE SLOW FOOD ITALIA: “COME OGNI ANNO CI SONO LE SOLITE VOCI …”

Italia
Per ora rottura tra il Gambero e la Chiocciola è priva di fondamento

Voci insistenti, non ancora ufficialmente confermate, darebbero imminente il divorzio tra Gambero Rosso e Slow Food, i due gruppi editoriali del wine & food che hanno introdotto la cultura materiale nel modus vivendi dell’italiano medio, con ovvie ripercussioni sulla “Guida ai Vini d’Italia”, un prodotto editoriale che, nel suo genere, rappresenta in Italia il riferimento per copie vendute e per l’apprezzamento che riscuote sia dai produttori sia dagli enoappssionati.

Il direttore del Gambero Rosso Daniele Cernilli, contattato da WinjeNews, spiega che la notizia di una rottura tra il “gambero” e la “chiocciola” “è per ora priva di fondamento. Siamo, tuttavia, in trattativa vista la situazione generale di crisi ed è ancora tutto da vedere. Stiamo valutando una soluzione - aggiunge Cernilli - appena ci sarà la comunicheremo, in un senso o nell’altro. Dal 1993, però, la firma del contratto fra Gambero Rosso e Slow Food è arrivata entro la fine di marzo. Insomma, prima di Vinitaly”.

Roberto Burdese, presidente Slow Food Italia, spiega che “i rapporti di amicizia e di lavoro tra Gambero Rosso e Slow Food sono ottimi. Dal punto di vista contrattuale, tutti gli anni, in questo periodo, lavoriamo alla messa a punto dell’accordo e come ogni anno ci sono le solite voci. Ad ora, comunque, nessuno può dire come andrà a finire, né in un senso né in un altro. Gigi Piumatti (per Slow Food, ndr) e Luigi Salerno (per Gambero Rosso, ndr) ci diranno se hanno trovato la quadra oppure no”.

Qualcuno, ma qui siamo nel campo del vero e proprio “fantavino”, si spinge addirittura ancora più in là, ipotizzando uno scenario completamente nuovo per il mondo del vino italiano, almeno quello della critica enologica, coinvolgendo in questa metamorfosi il gruppo editoriale L’Espresso, che, nel 2010, sarebbe pronto a far firmare la propria guida dei vini da Slow Food.

Commenta questo rumor Enzo Vizzari, direttore delle Guide Espresso: “so con certezza che la nostra squadra ha già regolarmente cominciato a lavorare alla guida edizione 2009, come sempre …”. Anche per il presidente di Slow Food Italia Roberto Burdese si tratta di un’ipotesi fantasiosa “su una cosa mi sento di dare garanzie, anche personali - afferma Burdese - è assolutamente infondata la notizia di un accordo tra L’Espresso e Slow Food”.

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