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DOC INTERREGIONALE PER TUTELARE IL PROSECCO RECUPERANDO L’INDICAZIONE GEOGRAFICA DELLA FRAZIONE TRIESTINA DI PROSECCO? I VITICOLTORI TRIESTINI: “PRONTI A DARE NOME CHE DARÀ TUTELA A PIÙ DI 60 MILIONI DI BOTTIGLIE. MA COSA RICAVIAMO DALL’OPERAZIONE?”

Italia
La guerra italiana del Prosecco continua ... dopo Piemonte è la volta del Friuli

“La creazione di una Doc interregionale per tutelare a livello internazionale il Prosecco è un’iniziativa ragionevole che merita il sostegno di tutti: i viticoltori triestini danno il loro pieno appoggio a questa azione, fermo restando la necessità di tenere in debita considerazione le necessità di un settore produttivo locale in grave difficoltà”. E’ il punto di vista dei produttori vinicoli della provincia di Trieste di fronte all’iniziativa varata dalla Regione Veneto, di concordo con quella autonoma del Friuli Venezia Giulia, per la realizzazione di un disciplinare utile alla creazione di una denominazione di origine controllata per tutti quei vini che fanno riferimento al vitigno del Prosecco.
Di fronte a un mercato internazionale sempre più spregiudicato, messi in guardia dalla perdita del marchio Tocai nel lungo braccio di ferro che ha contrapposto i viticoltori friulani a quelli ungheresi, i viticoltori veneti stanno cercando di mettere al riparo il “Prosecco”, uno dei prodotti più conosciuti e esportati del comparto vinicolo nazionale. Da più di un anno, di concordo con la Regione Friuli Venezia Giulia e con l’appoggio del Ministero delle Politiche Agricole, la Regione Veneto ha ormai completato un procedimento per la creazione di una Doc interregionale dove la località di Prosecco, situata in Provincia di Trieste, garantisca quel fondamentale riferimento geografico che metta al centro nel disciplinare di produzione il “territorio”. Mettendo così al riparo tutti i produttori veneti di Prosecco delle province di Belluno, Padova, Treviso, Venezia e Vicenza e quelli della regione Friuli Venezia Giulia.
Sul provvedimento esiste il sostegno dichiarato del Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia. “La tutela del Prosecco a trecentosessanta gradi - ha avuto modo di affermare Zaia - sarà una grande opportunità per difendere un prodotto e, con esso, un intero territorio, per consentire a uno dei vini italiani più rappresentativi di vincere la sfida sul mercato globale”.
“Siamo lieti che la località di Prosecco, dove storicamente è nato quel “Proseker” (dal tedesco “da Prosecco”) che veniva largamente esportato sul mercato austroungarico, possa rappresentare una vera e propria ancora di salvezza per quei produttori veneti che su questo spumante hanno realizzato le proprie fortune. E da parte nostra - continua Andrej Bole, presidente del Consorzio per la tutela della denominazione di origine controllata dei vini Carso - siamo convinti che questa sia la strategia appropriata per difendere un marchio e delle produzioni di prestigio. Pur dichiarandoci un po’ delusi per non essere stati nemmeno informati dalle Regioni citate sull’iter intrapreso, siamo però pronti a fare le nostra parte. Ma su un punto bisogna essere chiari: anche i nostri viticoltori devono ricavare qualcosa di concreto da questa operazione. In fin dei conti, siamo pronti a dare un nome che darà tutela a più di 60 milioni di bottiglie!”. Nelle intenzioni del Consorzio Doc Carso - appoggiato dalla Camera di Commercio di Trieste, dall’associazione agricoltori/Kmecka Zveza e dalle altre associazioni di categoria ed enti locali - c’è la ferma richiesta agli enti regionali e al Ministero per ottenere una serie di misure fondamentali per la sopravvivenza del comparto vitivinicolo e agricolo triestino: “chiediamo un aiuto concreto e definitivo per il recupero dell’agricoltura lungo le campagne del ciglione carsico - spiega il presidente del Consorzio Doc Carso - un progetto di cui si sta parlando da anni ma che sinora è rimasto lettera morta”.
I viticoltori triestini evidenziano, inoltre, argomenti di fondamentale interesse per lo sviluppo del proprio territorio: “la necessità di uno sportello unico dei servizi per l’Agricoltura; il reperimento di finanziamenti per l’operatività del Consorzio dei vini Doc del Carso; gli strumenti finanziari per lo sviluppo della vitivinicoltura del Carso; l a modifica del disciplinare di produzione.
“Siamo pronti a dare una mano per lo sviluppo degli altri - sostiene Andrej Bole - gli altri facciano altrettanto appoggiando le nostre legittime richieste”.

Focus - Ecco i numeri del Prosecco
- oltre 10.000 aziende viticole interessate
- 16.000 ettari di superficie (oltre il 90% concentrato in Provincia di Treviso)
- 150 milioni di bottiglie prodotte
- oltre 650 milioni di euro di valore al consumo
- 70% bottiglie destinato al consumo interno
- 55 milioni di bottiglie, oltre un terzo della produzione, esportato all’estero
- 60% export destinato al mercato tedesco
- 4.830 ettari di superficie per il Conegliano-Valdobbiadene Doc
- 57,3 milioni di bottiglie di Conegliano-Valdobbiadene Doc prodotte (+45% in 5 anni)

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