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SALUTE

“Dovremmo rimuovere il vino rosso dalla Dieta Mediterranea?”: al via uno studio europeo

È la domanda da cui partirà un’indagine sul consumo eccessivo del Consiglio Europeo per la Ricerca, tra 10.000 spagnoli tra i 50 ed i 75 anni
ABUSO DI ALCOL, CONSIGLIO EUROPEO PER LA RICERCA, DIETA MEDITERRANEA, VINO ROSSO, Mondo
Il vino rosso fa parte della Dieta Mediterranea

Per decenni, il consumo di uno o due bicchieri di vino rosso è stato visto come parte fondamentale della Dieta Mediterranea e spesso indicato dagli scienziati come buona norma in un regime ben equilibrato e variegato: difatti, gli scienziati affermano che la Dieta Mediterranea - eletta, ancora una volta, nei giorni scorsi, come la migliore al mondo - perde fino al 23,5% del suo effetto protettivo senza il contributo del vino, ma “ciononostante, l’alcol è una sostanza che crea dipendenza e che impone enormi minacce per la salute pubblica. Il consumo di alcol è associato a un aumento del rischio di cancro, danni neurologici, lesioni e altri esiti avversi. Pertanto, nonostante i risultati di studi epidemiologici osservazionali convenzionali a sostegno di un potenziale ruolo benefico del vino nel contesto di un sano modello alimentare mediterraneo, rimane una forte controversia su questo tema”. Quindi “Dovremmo rimuovere il vino rosso dalla Dieta Mediterranea?” si chiede nel suo paper il dottor Miguel Martinez-Gonzalez, ricercatore di Predimed-Plus, studio clinico sulla Dieta Mediterranea e sullo stile di vita incentrato sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari di Tarragona, professore di Nutrizione alla Harvard Chan School e professore di Medicina preventiva e salute pubblica all’Università di Navarra in Spagna. Una pubblicazione che, spiega il magazine Uk “The Drink Business”, sarà il punto di partenza di uno studio quadriennale del Consiglio Europeo della Ricerca che coinvolgerà 10.000 spagnoli di età compresa tra i 50 ed i 75 anni.
I benefici che i ricercatori attribuiscono al vino, rosso in particolare, sono davvero molti per la nostra salute. Alcune ricerche riportano che il vino rosso, consumato durante un pasto o distribuito nel corso di una settimana, riduce i “rischi relativi di mortalità prematura e mortalità per cancro e malattie cardiovascolari” anche grazie ai polifenoli che, contenuti nella buccia dell’uva e nel vino stesso, funzionano come antiossidanti e combattono l’insorgenza di entrambe le condizioni, che possa favorire il flusso sanguigno aiutando in caso di disfunzione erettile, o ancora che il resveratrolo, un composto presente nel vino rosso, potrebbe rallentare l’insorgenza della demenza. Alcuni studi abbattono, addirittura, la barriera di colore tra vini, sostenendo che anche il vino bianco in piccole quantità è salutare: uno tra questi non ha riscontrato alcuna differenza percepibile tra uve Pinot Nero ed uve Chardonnay. In effetti, il consumo di entrambi questi vini ha portato a un “miglioramento significativo dei livelli di colesterolo”, senza particolari differenze.
Sebbene anche il professor Martinez-Gonzalez sia al corrente dei benefici che il vino può apportare alla nostra salute riportando nell’abstract del suo paper che “molti studi non randomizzati ben condotti hanno riportato che l’assunzione di alcol (o, più specificamente, di vino rosso) da leggera a moderata non è solo associata a un ridotto rischio di malattie cardiovascolari, ma anche di mortalità per tutte le cause”, il ricercatore sostiene che, per gli under 35, l’alcol dovrebbe essere rimosso dalla Dieta Mediterranea, anche se questa affermazione si riferisce principalmente ad un suo uso eccessivo, più che moderato e ammette che ci sarebbero una serie di fattori che andrebbero presi in considerazione durante una simile valutazione.

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