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E ADESSO LE BANCHE ENTRANO ANCHE NEI WINE-BAR (IL PRIMO ESEMPIO ALLA STAZIONE DI ROMA). COSI' IL BUSINESS DEL VINO INTERESSA SEMPRE DI PIU' I GRANDI ISTITUTI DI CREDITO

Italia
Brindisi in enoteca

Ancora una volta la realtà enologica attira l’attenzione del mondo finanziario, e il business del vino interessa anche i grandi istituti bancari: Claudio Ciastellardi, che dirige la società Emprimer, società da un milione di euro di capitale, ma che produce vino lui stesso, è il portavoce del progetto volto a sviluppare tutti gli aspetti commerciali finanziari legati al mondo vinicolo.

I capitali di certo non mancheranno visto che la Emprimer raccoglie tra i suoi soci istituti bancari del calibro di Banca Intesa, Montepaschi (attraverso Amministrazioni immobiliari), Meliorbanca, Popolare commercio e industria, Popolare di Vicenza e Popolare dell’Emilia Romagna, tutti attirati dalle vantaggiose prospettive che promettono gli investimenti in questo settore. Non solo, ad affiancare i famosi istituti bancari, la società vanta tra le sue file anche la presenza di imprenditori e aziende come la famosa cantina Feudi di San Gregorio, la And2 Holding, Vis Consulting o la Farina alla Battanta (campi da golf).

Il primo passo è già stato compiuto con l’apertura di un wine-bar a Roma, grazie anche all’accordo nato con la Retailgroup di Giancarlo Buontempo, imprenditore del settore immobiliare commerciale e produttore di vini a Montalcino, ma, come spiega lo stesso Ciastellardi: “l’obbiettivo è di aprire una ventina di wine-bar l’anno. Sul fronte finanziario sono in dirittura d’arrivo l’accordo con Borsa italiana per lo sviluppo di strumenti finanziari per i vini di alta qualità e il varo di un fondo chiuso”.

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