02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)
LO SCENARIO

È già allarme siccità, soprattutto al Sud Italia, tra Sardegna, Sicilia e Puglia. Così Coldiretti

“Il piano invasi è una priorità per il Paese”. L’appello in vista della “Giornata Mondiale dell’Ambiente” che si celebra il 5 giugno
AGRICOLTURA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, Coldiretti, GIORNATA MONDIALE DELL'AMBIENTE, SICCITA', SUD ITALIA, Non Solo Vino
È già allarme siccità, soprattutto al Sud Italia (ph: Gemini)

“Con l’allarme siccità che è già scattato nelle regioni del Sud, la messa in campo di un piano invasi per garantire acqua ed energia deve diventare una priorità per il Paese, rispetto a un fenomeno che sta diventando purtroppo strutturale, con gravi danni per l’agricoltura, ma anche pesanti disagi per i cittadini”. È l’appello lanciato dalla Coldiretti in vista della “Giornata Mondiale dell’Ambiente” che si celebra domani, 5 giugno, riaccendendo le luci su un tema che riguarda soprattutto il Meridione, ed in particolare una regione importante per agricoltura e vino come la Sicilia, come abbiamo raccontato spesso già nel 2024, ma che denota problematiche importanti sulla gestione idrica in tutta la Penisola, come abbiamo riportato nei giorni scorsi in base a quanto evidenziato anche dall’Osservatorio sulle Risorse Idriche dell’Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue (Anbi).
I primi quattro mesi 2025, sottolinea Coldiretti, sono stati i più caldi di sempre, con 1,47 gradi in più rispetto alla media storica, secondo Isac Cnr, che salgono a +1,50 gradi al Sud. “La situazione è già gravissima in Puglia, soprattutto nella Capitanata, dove già oggi - rileva Coldiretti - a causa della mancanza di piogge dei mesi scorsi gli invasi trattengono complessivamente solo 109 milioni di metri cubi, pari al 33% di riempimento, cioè assai meno dei circa 180 milioni, che l’anno scorso, nonostante una distribuzione accorta, riuscirono a garantire acqua per le campagne solo ad inizio estate per poi destinare inevitabilmente le poche risorse rimaste al consumo potabile. In Sardegna, nella Nurra, si è già dovuto rinunciare alla coltivazione di mais, angurie e meloni a causa della scarsa disponibilità di acqua, ma sono a rischio anche oliveti e vigneti, oltre all’erba medica per gli animali, per la quale è stato garantito solo il primo sfalcio. Coldiretti ha ottenuto fondi per 8 milioni di euro per i risarcimenti alle aziende danneggiate, ma si tratta solo di un primo passo rispetto alle difficoltà che il settore sta vivendo. Anche in Sicilia si rischia un’estate problematica, soprattutto in provincia di Agrigento. Le piogge non sono bastate a dare la serenità ai produttori che si ritrovano anche quest’anno a fare i conti con la mancanza di infrastrutture adeguate, con lo spettro di rivivere la situazione del 2024. Nel Potentino, in Basilicata, sono le piantine di pomodoro e le ortiche a soffrire l’emergenza idrica, in particolare nel Lavellese. Nell’areale materano il repentino aumento delle temperature e l’alto tasso di umidità stanno causando fenomeni di cascola dei frutticini di albicocchi e peschi, nonché su agrumi e olivi che hanno compiuto la legagione, secondo il monitoraggio della Coldiretti”.
Da anni l’associazione agricola ha lanciato la proposta di un piano di invasi con sistemi di pompaggio per generare energia elettrica. “Un piano subito cantierabile, che permetterebbe di raccogliere pioggia tutto l’anno, limitando l’impatto di piogge intense e prevenendo esondazioni. I bacini, costruiti senza cemento con materiali locali, servirebbero per usi civili, agricoli e per produrre energia idroelettrica. Previsto anche il recupero e la manutenzione degli invasi esistenti. Ma serve anche adottare una strategia che, oltre alla realizzazione di nuovi invasi, comprenda la manutenzione dei corsi d’acqua e una più efficiente distribuzione delle risorse idriche. Solo così - conclude Coldiretti - sarà possibile affrontare le sfide del clima rispetto a fenomeni che negli ultimi tre anni sono costati 20 miliardi di euro all’agricoltura italiana”.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli